Immigrati: Cia, l’agricoltura è il settore dove c’è maggiore integrazione
L’analisi sul Dossier Statistico Immigrazione 2018, a cui l’organizzazione ha contribuito con la redazione di una sezione
I lavoratori nati all’estero e occupati nei campi in Italia sono quasi 350 mila, vale a dire un terzo dei circa 900 mila addetti del settore. Di conseguenza, mentre l’agricoltura incide sull’occupazione totale in media per il 3,8%, questo valore sale al 6,1% tra gli stranieri. Lo afferma Cia-Agricoltori Italiani, in merito al Dossier Statistico Immigrazione 2018, presentato a Roma dal Centro Studi e Ricerche Idos.
Nelle nostre campagne sono rappresentate quasi 155 nazionalità diverse -osserva Cia- confermando la realtà di un comparto oggi ai primi posti dal punto di vista dell’integrazione.
Sono numeri che dimostrano quanto l’agricoltura sia diventata multietnica -continua l’organizzazione-. Ora bisogna implementare regole semplici e chiare favorevoli alla presenza e alla stabilizzazione degli immigrati. Questo approccio deve presupporre l’abbandono della politica dell’emergenza e l’avvio, invece, di una seria politica sull’immigrazione con una duplice priorità: lavoro e integrazione.
Quest’anno, Cia ha contribuito alla realizzazione del Dossier con la redazione del capitolo Il lavoro irregolare e gli stranieri: focus sul settore agricolo curato da Claudia Merlino (responsabile Settore Organizzazione e Relazioni Sindacali) e Danilo De Lellis (responsabile Ufficio Lavoro). Una sezione in cui sono stati analizzati i dati riferiti all’attività ispettiva nel settore primario, evidenziando come l’agricoltura operi nella legalità più degli altri comparti produttivi.