lunedì, Ottobre 6, 2025
Ambiente

#HandsOffNature: nuova campagna europea a favore dell’ambiente

Alla fine di luglio la Commissione europea ha lanciato una consultazione per raccogliere le opinioni dei cittadini, delle aziende e delle organizzazioni europee sulla riduzione degli oneri amministrativi nell’ambito della legislazione ambientale. Una proposta che fa parte dell’attuale ondata di “semplificazione” volta a ridurre la burocrazia per le imprese ma dietro la quale si nasconde una realtà diversa: le misure di salvaguardia ambientale, oggi più che mai necessarie, rischiano di essere smantellate in nome dell’“efficienza”, dando più potere alle industrie che danneggiano la natura e mettendo a rischio decenni di tutele ambientali faticosamente conquistate per le persone e il pianeta.

Dinanzi a tale stato di cose, BirdLife Europe , ClientEarth, il BEE-Ufficio europeo dell’ambiente  e il WWF EU hanno lanciato la campagna #HandsOffNature che mira a salvaguardare le leggi esistenti dell’Ue in materia di protezione della natura dall’indebolimento o dallo smantellamento causati da questa ondata di deregolamentazione.

In soli 10 giorni la consultazione ha suscitato una risposta senza precedenti: 196.118 cittadini europei, mobilitati dalla campagna, hanno inviato un messaggio alla Commissione europea per chiedere di bloccare questa tendenza, chiedendo al contrario tutele ancora più forti.

I messaggi dei cittadini europei hanno sottolineato l’urgenza di proteggere la natura per le generazioni presenti e future, difendere la salute pubblica, prevenire la deforestazione e l’inquinamento idrico e preservare i progressi già raggiunti con grande fatica dalle leggi europee che tutelano specie e habitat.

La coalizione #HandsOffNature afferma: “I cittadini europei vogliono difendere l’ambiente e il loro messaggio alla Commissione europea è forte e chiaro: non toccate la natura e le leggi che ci permettono di avere acqua pulita, aria pulita e cibo sano. Le leggi europee in materia ambientale stanno avendo un impatto reale, creando innovazione e certezza giuridica. Abbiamo bisogno di un’attuazione e un’applicazione più rigorose, non di uno smantellamento o di un indebolimento. Continuando a indebolire queste leggi, l’Unione europea non solo sfiderebbe la volontà dei suoi cittadini, ma metterebbe anche a repentaglio la nostra salute pubblica e il nostro futuro”.  

Questo vale soprattutto per l’Italia, che detiene il primato nell’UE per numero di procedure di infrazione in materia ambientale – ben ventitré sono ad oggi attive – a testimonianza di un persistente rifiuto di chi ha governato e governa il nostro Paese a conformarsi pienamente agli obiettivi Ue di tutela dell’ambiente. Più che uno smantellamento delle regole, è indispensabile garantire una loro applicazione più efficace, così da colmare i ritardi strutturali del nostro Paese ed evitare i gravi costi economici, sociali e ambientali dell’inazione che si riversano soprattutto su persone e comunità.  

La Commissione europea dovrebbe ora elaborare i riscontri ricevuti nell’ambito della consultazione e presentare un provvedimento Omnibus in materia ambientale entro la fine del 2025. 

Il WWF Italia continuerà a chiedere di fermare l’indebolimento delle leggi ambientali europee per dare risposte efficaci alle richieste di maggiore tutela di centinaia di migliaia di cittadini europei.

Autore

  • Luigi Guarrera

    Laureato in lettere e filosofia, giornalista pubblicista dal 1983 (collaboratore a Vita Italiana, Terra e Vita, Airone, Mediterraneo, La Nuova Ecologia, Panda, ed altre testate), socio dell’ARGA Lazio, è sempre stato un appassionato difensore della natura, consigliere del WWF Italia e coordinatore negli anni ‘90 del Programma Mediterraneo del WWF internazionale. Ha avviato tra l'altro le attività di conservazione per le foche monache in Grecia, Turchia e in Italia come membro fondatore del Gruppo Foca Monaca A.p.s. Da sempre attivo anche in ambito agricolo, ha lavorato fin dagli anni ’80 per lo sviluppo dell’agricoltura biologica, l’unico modello di agricoltura amica dell’ambiente, e della sua legislazione, prima come direttore dell’AMAB-Associazione Mediterranea per l’Agricoltura Biologica, e dal 2005 come consulente del CIHEAM-Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, organizzazione intergovernativa con la quale è stato ed è impegnato con progetti in vari paesi del Mediterraneo e dei Balcani, sovente anche come esperto della Commissione europea (TAIEX), per sviluppare anche lì, attraverso l’approssimazione alla legislazione europea, il settore del biologico. Fa parte dello staff del SINAB-Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica.

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