Gli Orti Urbani di Caere
Il Comune di Cerveteri lancia un progetto di riqualificazione agricola con gli orti sociali. Un luogo per condividere e sperimentare nuove forme di “vivere assieme” in un’ottica solidale. La lista degli orticoltori selezionati sarà pubblicata sul sito del Comune a fine mese.
di Barbara Civinini
Cerveteri, l’antica Caere Vetus, chiamata così nel XIII secolo per distinguerla da Caere Novum, l’attuale Ceri, sta per compiere un doppio “miracolo”. Riqualificare la Valle del Manganello, area di passaggio tra il centro storico della città e l’antica Necropoli etrusca, e rilanciare la solidarietà, mettendo a frutto il valore sociale offerto da quest’antica terra dei tirseni.
Proprio in questi giorni, infatti, sono partite le operazioni di preparazione degli appezzamenti per gli Orti urbani. Di cosa si tratta? Il progetto, proposto dall’associazione Animo Onlus, è finalizzato alla creazione di orti sociali in concessione gratuita, con corsie preferenziali per anziani over-65, famiglie a basso reddito e giovani tra i 18 e i 35.
Oltre a consentire ai cittadini di diventare orticoltori, spiega il sindaco Pascucci, l’iniziativa prevede la redistribuzione di una parte del raccolto alle famiglie in difficoltà nel comune di Cerveteri, aiutando così i propri concittadini. Gli orti urbani saranno realizzati dalla onlus in collaborazione con la Regione Lazio, l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune e L’AUSER, associazione nazionale di volontariato costituita da anziani.
Non si tratta soltanto di fare solidarietà ma si vuole anche rivalutare l’identità agricola del territorio cerite. Forse, un ritorno alle origini. Gli etruschi erano agricoltori esperti e su questo litorale coltivavano il grano e la vite, probabilmente portata dal vicino oriente. Plinio il vecchio, nella sua Naturalis historia, arrivò a classificare ben ottanta varietà di vitigni.
Il Comune di Cerveteri fa parte a pieno titolo dell’area metropolitana di Roma ed ha subito, negli ultimi decenni, una profonda trasformazione. Da piccolo centro agricolo – Cerveteri è famosa per la produzione e la distribuzione di vino – si è trasformato, in poco tempo, in un centro urbano a tutti gli effetti. Questo ha comportato un incremento dei residenti – con il conseguente aumento di fenomeni di marginalità ed esclusione sociale – una trasformazione urbanistica e la perdita dell’identità e delle tradizioni agricole.
Gli orti urbani, dunque, non rappresentano solo una risorsa alimentare per quanti vi aderiscono, ma anche un potente strumento per cambiare la qualità di vita, migliorando la sicurezza alimentare, la sostenibilità urbana, il rapporto uomo, ambiente e natura. La popolazione anziana di Cerveteri è molto diffusa. Nel 2014 gli over 65 erano 6699, di cui circa 1700 iscritti ai tre centri anziani della città. Da alcuni recenti incontri fatti con gli iscritti, sono emersi due bisogni insoddisfatti: la difficoltà economica e l’impressione di non sentirsi più utili socialmente.
Il progetto Animo Onlus – sostengono gli operatori – dovrebbe contribuire a soddisfare questi due bisogni, con un’esperienza che vuole far recuperare l’utilità sociale degli anziani. Durante l’anno l’associazione oltre a gestire il progetto, realizzerà corsi gratuiti per gli orticoltori che tratteranno temi relativi all’agricoltura biologica, sicurezza alimentare, eco-sostenibilità e decrescita. L’obiettivo è di diventare un luogo per condividere e sperimentare nuove forme e linguaggi del “vivere assieme” in un’ottica comunitaria e solidale.