Firmato l’accordo di filiera per valorizzare l’olio EVO italiano
A Roma un’intesa storica per rilanciare l’intera filiera. Le associazioni firmatarie – AIPO, ASSITOL, ASSOFRANTOI, CNO, FEDEROLIO, UNAPOL, UNAPROL e UNASCO – puntano ora all’attuazione del Piano olivicolo.
Un accordo-quadro per valorizzare tutti i protagonisti dell’intera filiera, dall’olivicoltura all’industria passando per il commercio. E’ il risultato dell’intesa storica che le associazioni di categoria dell’intero comparto oleario hanno firmato a Roma.
E’ un segnale di coesione virtuosa perché dimostra che gli olivicoltori, i frantoiani, l’industria e il commercio hanno fatto prevalere l’interesse comune, rispetto a rivendicazioni di parte.
In particolare, l’accordo riconosce un adeguato sostegno al mondo olivicolo italiano, prevedendo per i produttori capaci di fornire un olio di elevato livello qualitativo un vero e proprio premio, vale a dire il pagamento di 40 centesimi al chilo in più rispetto al prezzo di mercato. L’olio in questione dovrà possedere un’acidità massima di 0,4 e requisiti chimico fisici migliori rispetto a quelli previsti dalla normativa vigente.
I firmatari dell’accordo sono consapevoli dell’importanza e del peso storico degli impegni assunti dall’intero tavolo di trattativa e invitano tutte le aziende olearie a condividerli, senza alcuna esclusione.
Gli ultimi eventi nel mondo dell’olio hanno convinto ancora di più della necessità di maggiore coesione all’interno del settore, messo a dura prova.
Inoltre, l’intero tavolo si impegna a costituire una commissione di lavoro per un miglioramento dell’applicazione del panel test anche attraverso i marker chimici, il blind test e il test di identità genetica. E’ quindi necessario un aggiornamento del metodo, che deve coinvolgere tutta la filiera, allo scopo di rafforzare tale tipologia di test e garantire così gli operatori che lavorano con serietà e trasparenza.
La filiera concorda altresì sulla necessità di applicare norme già vigenti volte alla corresponsabilità della distribuzione sulla conformità dei prodotti commercializzati.
I firmatari dell’accordo lanciano infine un appello al Ministero della Politiche Agricole e Agroalimentari perché promuova e valorizzi a sua volta la storica intesa del comparto oleario e, nel contempo, il lavoro di studio e miglioramento del panel test con i fondi del PON. Al riguardo, le associazioni si augurano che la firma dell’accordo possa essere il preludio all’avvio definitivo del Piano Olivicolo nazionale.