FieraCavalli scatta la fotografia del mondo equestre italiano
E’ una vera passione quella che è alla base del rapporto uomo–cavallo, il primo animale usato nella storia dell’umanità come efficace mezzo di trasporto nonché di aiuto per il lavoro di fatica. Nonostante la perdita di queste funzioni primarie l’amore per questi grandi quadrupedi ancora persiste e in Italia coinvolge oggi quasi 10 milioni di persone.
E’ quanto emerge da un’indagine eseguita da Nomisma in collaborazione con Fieracavalli e presentata proprio in occasione dell’inaugurazione a Verona del Salone fieristico dedicato al settore equestre, che giunto ormai alla sua 120a edizione è ormai un punto di riferimento per tutto il comparto. Quest’anno alla kermesse di quattro giorni che si concluderà il 28 ottobre prossimo, saranno in mostra 2400 esemplari di 60 razze diverse provenienti da tutto il mondo, 35 associazioni allevatoriali e 750 aziende da 25 Paesi. In programma poi quasi 200 eventi, fra gare, competizioni morfologiche e show.
L’indagine Fieracavalli-Nomisma (condotta su un doppio campione di persone, uno generalista e uno di praticanti) mette in evidenza il potenziale ancora presente nell’universo equestre. Pur spogliato della sua funzione antica legata alla mobilità quotidiana, ogni anno sono dunque circa 10 milioni le persone fra coloro che o sono montate in sella ad un cavallo (per fare una passeggiata o per sport) o che hanno frequentato fiere e maneggi legati a questo animale. Che la magia di questa liason millenaria uomo-animale continui poi a suggestionare tutti, lo indica il fatto che fra intervistati del campione generalista quasi il 50% degli under 35 desidererebbe provare l’esperienza.
La seduzione di questo mondo sembra quindi incantare tutti e chi ha la possibilità di praticare già un attività equestre – circa 3,2 milioni di persone, rivela il sondaggio – arriva a spendere in media circa 1500 euro l’anno proprio per fruire del divertimento, del relax e dell’armonia legati alle attività connesse al panorama equestre.
Un’opportunità già colta dal settore turistico, ma che lascia intravedere margini di ulteriore sviluppo.
Fra quelli che l’indagine definisce “Horse-addictet” 9 persone su 10 hanno fatto infatti passeggiate a cavallo nel corso dell’ultimo anno, il 35% dei quali regolarmente. Un vero esercito di moderni cavalieri che accede così ad un turismo complementare dove fra i desiderata non possono mancare le soste enogastronomiche (le ricerca il 41% del campione) e i momenti di relax in centri benessere (per il 29% degli intervistati).
Un mondo che però non è solo sport e divertimento. Molteplici studi scientifici indicano infatti nell’ippoterapia, uno degli strumenti più efficaci della pet therapy, indicando proprio nel rapporto con il cavallo uno dei sistemi migliori per rigenerare l’equilibrio corpo mente in un rinnovato rapporto con la natura.
A sottolinearlo anche il ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio che intervenuto a Verona al taglio del nastro di questa edizione insieme al Vicepremier Matteo Salvini e al ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana, ha annunciato al più presto il varo di una legge sull’equiturismo.
“La Regione Veneto ce l’ha già – ha sottolineato Centinaio – e anche noi andremo avanti con una legge sul turismo “lento” a livello internazionale, in cui il cavallo rientra a pieno titolo», esprimendo al contempo l’intenzione di offrire all’ippica italiana la possibilità di ritornare ad essere uno degli eventi mediatici più importanti del panorama sportivo, enfatizzando anche al pari di come fanno molti altri Paesi – aggiunge il ministro dell’Agricoltura e del Turismo – la mondanità che caratterizza questo settore.
Cristiana Persia