Expo – Da filiere toscane Unaprol, spinta al consumo del vero Made in Italy
In Toscana si coltiva ottimo olio extra vergine dappertutto. Ogni provincia ha una sua caratteristica ed una sua peculiarità. La produzione si articola in zone distinte e vocate per clima, natura del terreno, esposizione. Sul territorio regionale vi sono tre denominazioni di origine: “Chianti Classico” nelle provincie di Siena e Firenze, “Lucca” nella provincia di Lucca, “Terre di Siena” in provincia di Siena e dell’Igp “Toscano” che valorizza, attraverso le varie menzioni, la ricchezza del patrimonio varietale regionale.
Sono i dati che emergono durane il seminario sulle filiere olivicole tracciate promosso da Unaprol ad Expo. Dal convegno e dalla successiva degustazione emerge che l’olivicoltura è presente su circa 87.000 ha di superficie. L’olivo occupa le aree collinari comprese tra i 100 e 300 m s.l.m. nel 68% dei casi, il 24% è coltivato in zone orografiche più elevate, fino a 550 m s.l.m., il rimanente 8% si trova in territori di pianura prossimi anche alla fascia costiera. Il 14% della superficie coltivata da olivo è gestita con metodi di produzione biologica. Tra le varie superfici investite ad olivo la provincia di Firenze ha una quota del 23%, seguita da Grosseto con Il 20%, Siena con il 17%, Arezzo con il 12% ed a seguire le atre province.
Secondo i dati di vendita nella GDO (Iper + Super), nel 2014 in Toscana sono stati venduti circa 15 milioni di litri di extravergine, con un valore pari a circa 61 milioni di euro. Il prezzo medio si è aggirato intorno ai 4 euro/litro ed il 50% dell’olio extra vergine è stato venduto in promozione. Poco più di mezzo milione di litri il volume complessivo di vendite di oli bio scambiati ad un prezzo medio di 8, 27€ e di Dop venduto a 11,42 €. Ammontano invece a 5 milioni i litri venduti per il 100% italiano che ha registrato un valore corrispondente a circa 23milioni di €.