martedì, Maggio 14, 2024
Ambiente

#EarthFirst. La NASA choc: a 408 ppm la quota di Co2 nell’atmosfera

Possiamo negare quanto ci pare, tentare di normalizzare l’abnorme e con esso le paure più grandi, ma l’evidenza dei dati scientifici sullo stato di salute del nostro Pianeta ci obbliga a riflessioni ed azioni importanti da intraprendere sia a livello personale che politico, nazionale ed internazionale.  Diventa così obbligo contrapporre modelli alternativi e sostenibili immediati a quelle “imprescindibili”  esigenze di sviluppo economico a cui sembra non possiamo rinunciare.  In assenza di una svolta ecologica dei nostri comportamenti diventa infatti praticamente inutile affaccendarci  in previsioni di qualsiasi tipo per scenari che dovrebbero riguardare le nostre condizioni per il 2050.

La NASA  ha infatti appena diffuso i dati raccolti sulla concentrazione globale di Co2 nell’aria, uno dei  gas maggiormente responsabili dell’effetto serra.  Questo ha raggiunto quota 408 parti per milione nell’atmosfera. Era a quota 398 ppm solo nel 2014.

L’anidride carbonica è presente come componente naturale dell’ecosistema in cui viviamo una parte di questa  è prodotta dalle piante e poi riutilizzata per portare a termine il ciclo della fotosintesi e quindi dell’ossigeno), ma a partire dall’inizio del secolo scorso per un consumo sempre maggiore di combustibili fossili questa è divenuta  lo scarto principale del processo di industrializzazione delle nostre società, finendo in surplus in quel sistema chiuso che è la nostra atmosfera.  Le deforestazioni  inflitte al Pianeta hanno contribuito ad accentuarne lo squilibrio.

I nuovi risultati diffusi dall’Ente spaziale americano adesso indicano  non solo l’inarrestabile aumento di concentrazione di questo gas nell’aria, con picchi registrati dall’Osservatorio di Mauna Loa, nelle Hawaii,  che arrivano a 410 ppm, ma l’approssimarsi sempre più veloce di quel limite fissato a 450 superato il quale la vita sul Pianeta sarebbe impossibile per tutti gli esseri viventi.

Le serie dei dati NASA evidenziano che a partire dal 1958, quando  la concentrazione di Anidride Carbonica era di 314 parti per milione,  il modello di sviluppo delle nostre attività umane è stato il responsabile dell’aumento di oltre il 30% di questo gas serra nell’atmosfera.

Cristiana Persia

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