Domenica il Lazio si mostra in tutta la sua bellezza
Con la giornata delle Dimore storiche, il prossimo 21 ottobre nelle 5 provincie della Regione, 72 luoghi di incredibile bellezza saranno aperti gratuitamente al pubblico
La bellezza salverà il mondo! Faceva dire Dostoevskij al principe Myskin, il principale personaggio del suo romanzo l’Idiota, completato non a caso in uno dei soggiorni del grande letterato russo proprio in Italia.
E per poter fruire al massimo dell’emozione che la bellezza dell’arte nelle sue molteplici forme ci comunica, e di cui noi italiani possiamo bearci senza altri eguali nel mondo, la Regione Lazio si fa così promotrice per questa domenica 21 ottobre di una iniziativa che permetterà di visitare gratuitamente molti dei luoghi più suggestivi ed affascinanti del territorio laziale. Con la “Giornata delle dimore storiche” sarà data così possibilità a tutti di accedere all’immenso patrimonio costituito nella Regione da ben 72 fra castelli, complessi architettonici, chiese, conventi palazzi, dimore storiche, parchi e casali, solitamente chiusi al pubblico o con ingresso a biglietto.
Per la prima volta sarà possibile ad esempio entrare nel settecentesco Palazzo Visocchi di Atina (FR), una struttura con molteplici decorazioni e arredi neoclassici tra cui un raro esemplare di carta da parati prodotta a inizio Ottocento con il sistema della macchina continua dalle Cartiere Lefevre di Isola del Liri o nel Bastione “La favorita” di Gaeta (LT) ristrutturato di recente che, con la sua bellissima vista sul mare, ebbe un’importanza rilevante durante la dominazione spagnola; aperto eccezionalmente anche l’Edificio in largo S. Angelo a Itri (LT) che conserva diverse tracce dell’architettura medievale tipica del meridione; il Palazzo Latini di Collalto Sabino (RI), tipica costruzione medioevale signorile di proprietà dell’antichissima famiglia Latini; l’Abbazia di San Pastore di Greccio (RI) – solitamente accessibile solo a un numero ristretto di pellegrini – che fu edificata tra il 1255 e il 1264 secondo la pianta tipica delle abbazie dell’Ordine Cistercense con una grande chiesa a croce latina, le cappelle adiacenti al coro e uno stile prevalentemente romanico e, infine, la Torre di Chia di Soriano nel Cimino (VT) che comprende i resti di un castello, una cinta muraria e due torri, una di 42 metri e un’altra più bassa. Negli anni ’60 Pasolini rimase talmente affascinato da questo luogo da dedicargli gli ultimi versi del Poeta delle Ceneri, in seguito acquistò il castello e la torre dando il via ad una fase di recupero dell’intero complesso.
Oltre a questi gioielli, aperture straordinarie sono previste per moltissimi altri posti parimenti affascinanti e ricchi di storia e bellezza che possono essere facilmente individuate consultando il sito: www.dimorestorichelazio.it
Orari e modalità di visita sono differenti, con l’unico vincolo di effettuare la prenotazione obbligatoria, che può essere facilmente effettuata sul sito appena indicato.