Da maltempo possibili danni per 1 miliardo di euro
Le eccezionali gelate che stanno caratterizzando questo inizio d’anno potrebbero costare care al sistema agricolo nazionale. Anche Coldiretti punta i riflettori sull’eccessivo freddo che, letteralmente, sta mandando in tilt l’Italia.
Agricoltura “di pieno campo” dimezzata se non azzerata in molte zone del meridione, migliaia di capi di bestiame ammalati o deceduti a causa del gelo e ancora tante difficoltà nei trasporti. Anche nelle serre, dove le strutture stanno reggendo e non sono crollate sotto il peso della neve, si produce, ma a costi energetici molto alti.
Questa la fotografia scattata dalla Cia-Agricoltori Italiani che sta monitorando, attraverso le proprie strutture territoriali, l’evolversi della situazione nei campi. “Nei territori già devastati dal sisma la situazione è allo stremo. Si registrano vendite/svendite last minute di bestiame per evitare che si perda l’intero investimento affrontato dall’azienda. Uno scenario desolante – fa notare la Cia – con pochi ripari provvisori messi a disposizione di chi ha perso la stalla.
Ora a preoccupare, oltre all’emergenza di questa fase, è come le piante da frutta reagiranno ai picchi di freddo. C’e’ il rischio concreto di un’onda lunga che inciderà pesantemente sulle produzioni primaverili. Per questo la Cia-Agricoltori chiede alle istituzioni di intervenire con rapidità ed efficienza per evitare il default nei campi. Trovando strumenti commisurati all’entità dei danni che si stanno sommando”.
Anche la Coldiretti traccia un quadro preoccupante sull’attuale emergenza maltempo, affermando che lo shock termico di 4,1 gradi in meno, rispetto alla media degli scorsi anni, ha mandato l”Italia in tilt con picchi di influenza, danni alle coltivazioni e agli animali, gelo e neve che ostacolano la circolazione e le consegne di prodotti deperibili. Nell’analisi curata dalla Coldiretti si evidenzia che le temperature minime a gennaio sono risultate, a livello nazionale, inferiori in media di 2,3 gradi, dopo che nell’ultima decade di dicembre erano state superiori di ben 1,8 gradi, con uno sbalzo del tutto anomalo di 4,1 gradi secondo le elaborazioni su dati Ucea.
Un differenziale che – sottolinea la Coldiretti – è stato ancora più elevato nelle zone colpite dal terremoto, con valori che vanno dai 4,5 gradi della provincia di Rieti e di 4,7 gradi di quella di Macerata ed effetti negativi sulla natura e sulla salute di uomini e animali. Il risultato, soprattutto al centro sud, sono coltivazioni decimate con interi raccolti di ortaggi invernali perduti e danni alle piante da frutta come agrumi e viti crollate sotto il peso della neve, ma anche strage di centinaia di animali con la stima dei danni salita ad almeno 300 milioni di euro se si considerano anche le perdite commerciali dovute alle difficoltà di consegna del latte e degli altri prodotti che si sono salvati dal gelo.