giovedì, Novembre 21, 2024
Uno scorcio dello Yangtze © Kevin Arnold
Ambiente

Contro calore e inquinamento, alberi salvavita

La soluzione per salvare la vita a decine di migliaia di persone nel mondo in uno studio che ha analizzato l’impatto della piantumazione di alberi in 245 città. Per 77 milioni di persone città più fresche e per 68 milioni di persone riduzioni salvifiche dell’inquinamento da particolato.

Uno scorcio dello Yangtze © Kevin Arnold
Uno scorcio dello Yangtze © Kevin Arnold

Salvare la vita a milioni di persone che potrebbero morire per inquinamento e per ondate di calore nei prossimi anni, non è solo possibile, è semplice ed economico: basta piantare alberi nelle città. Lo dimostra il nuovo studio condotto da The Nature Conservancy dal titolo Più alberi per un’aria più sana, presentato al meeting annuale dell’American Public Health Association, a Denver (Colorado).

Lo studio ha valutato l’impatto di interventi fattibili e su larga scala di aumento della copertura arborea, misurando il relativo ritorno sugli investimenti (ROI) in termini di riduzione del PM o mitigazione della temperatura fornita agli abitanti per ogni dollaro speso. Il risultato è che un investimento globale nella piantumazione di alberi pari a  meno di 4 dollari per abitante  in alcune delle città più grandi del mondo potrebbe essere davvero salvifico per decine di migliaia di persone.

cleancity_finalOgni anno, oltre 3 milioni di persone muoiono a causa degli effetti del particolato, un numero destinato a raddoppiare nei prossimi decenni se non si prenderanno adeguate misure per ridurre il rischio. Entro il 2050 si calcola infatti che, senza misure adeguate, i morti saranno 6,2 milioni.

Il caldo urbano, invece, è già considerata la calamità meteorologica più letale al mondo e il suo impatto non farà che aumentare con il progressivo cambiamento climatico.

Le ondate di calore sono infatti responsabili di circa 12.000 decessi ogni anno, un numero di vittime superiore a quello prodotto da uragani o tempeste invernali e un fattore di rischio in continuo aumento in linea con I cambiamenti climatici. Secondo le proiezioni l’impatto potrebbe aumentare fino a produrre quasi 250 mila morti ogni anno entro il 2050.

hotcity_finalSono dati che diventano ancora più allarmanti se pensiamo che entro i prossimi 30/40 anni  oltre la metà dell’umanità vivrà all’interno di aree urbane.

Secondo lo studio, relativamente a queste due forti problematiche, gli alberi possono eliminare fino a un quarto dell’inquinamento e, se piantati nei punti giusti, possono fungere da efficace barriera filtrando l’aria nociva e proteggendo gli abitanti. Possono inoltre rinfrescare l’aria nelle immediate vicinanze di minimo 2°C.

La ricerca, che ha l’obiettivo di fornire a chi amministra le città i dati necessari per dimostrare che gli investimenti nella piantumazione di alberi possono migliorare la salute pubblica degli abitanti, è stato condotto, nell’arco di 18 mesi, in collaborazione con il C40 Cities Climate Leadership Group, su 245 città che contano attualmente circa 910 milioni di persone, circa un quarto della popolazione urbana mondiale.
Sono state raccolte informazioni geospaziali sulla copertura boschiva e agricola, sulla concentrazione dell’inquinante PM2,5 e sulla densità della popolazione utilizzando poi le relazioni già consolidate in letteratura per stimare la capacità degli alberi (sia attuali che futuri)  lungo le strade di rendere più sana l’aria. Sono stati stabiliti tre scenari (di alto, medio e basso impatto) che illustrano il tasso di riduzione della concentrazione di PM e della temperatura che gli alberi hanno dimostrato di produrre.

Lo studio rivela che un investimento globale annuo di 100 milioni di dollari nella piantumazione di alberi è in grado di offrire città più fresche a 77 milioni di persone e riduzioni misurabili dell’inquinamento da particolato a 68 milioni di persone.

Le città con alta densità di popolazione, elevati livelli di inquinamento e calore e un basso costo di piantumazione degli alberi hanno registrato il più alto ritorno sugli investimenti, in paesi come l’India, il Pakistan e il Bangladesh in vetta alla classifica mondiale. Un’operazione che avrebbe delle ricadute importanti per tutto il Pianeta.

“Gli alberi possono avere un notevole impatto locale sui livelli di inquinamento e sulle temperature e possono salvare molte vite”, afferma Rob McDonald, lo scienziato di The Nature Conservancy autore principale dello studio. “Da soli forse non possono risolvere tutte le sfide relative all’aria e al caldo urbano, ma sono una parte importante della soluzione”.

*(The Nature Conservancy è la principale organizzazione per la conservazione che opera in tutto il mondo per preservare le terre e le acque da cui dipende tutta la vita. The Nature Conservancy e i suoi membri, che ammontano a oltre 1 milione, hanno protetto quasi 120 milioni di acri in tutto il mondo. Ulteriori informazioni sono disponibili online su www.nature.org/global).

Autore

  • Roberto Ambrogi

    Giornalista professionista, specializzato nel settore economico-finanziario con pluridecennale esperienza maturata attraverso tutti i tipi di media (agenzie di stampa, quotidiani e periodici, radio, tv e web). Esperto di comunicazione, effettuata in vari settori economici (per conto di società finanziarie, industrie agroalimentari, aziende commerciali e turistiche) e politici (Responsabile rapporti con la Stampa di Partiti e Gruppi Parlamentari). Attualmente Presidente di ARGA Lazio (Gruppo di specializzazione dell'Associazione Stampa Romana) e Vicepresidente di UNARGA (l'Unione delle varie ARGA regionali), Tesoriere del Gruppo Romano Corrispondenti e del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati.

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