sabato, Novembre 23, 2024
Attualità

Contraffazione: bene l’Atto di Ginevra

La Cia commenta l’intesa raggiunta per la revisione dell’Accordo di Lisbona sulla protezione internazionale delle denominazioni d’origine, frutto del lavoro della Conferenza diplomatica di Ginevra tenutasi presso la sede dell’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale.

made_in_italy

Prosciutto di Parma e Parmigiano Reggiano come Versace e Coca-Cola: con l’Atto di Ginevra, Dop e Igp avranno finalmente uno standard di tutela internazionale e sicurezza giuridica contro le contraffazioni al livello di quello dei Marchi privati. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando l’intesa raggiunta dalla Conferenza diplomatica di Ginevra che ha riformato l’Accordo di Lisbona del 1958 in materia di protezione e registrazione internazionale delle denominazioni d’origine.

L’intesa, firmata il 21 maggio nella sede dell’Organizzazione mondiale della Proprietà Intellettuale (WIPO) da 27 Stati tra cui l’Italia, accresce dunque la protezione legale e la salvaguardia a Dop e Igp anche fuori dall’Europa, in ambito WTO e di accordi bilaterali dell’Ue con Paesi terzi, con l’obiettivo di difenderne la reputazione e di proteggerli maggiormente dalla genericità e dall’uso strumentale, tutelando i diritti acquisiti dalle registrazioni.

Per la Cia l’intesa, che dovrà entrare in vigore tra 3 mesi, è un notizia molto positiva, trattandosi di un ulteriore riconoscimento e garanzia contro truffe e falsificazioni.

D’altra parte -ricorda la Confederazione- con un’azione radicale di contrasto al falso “made in Italy”, l’export agroalimentare, che oggi vale oltre 34 miliardi di euro, potrebbe addirittura triplicare. In più, a favore dei produttori e dell’intera filiera, che tutti i giorni lavorano sull’eccellenza, si è posto un nuovo argine al danno economico e d’immagine inaccettabile. A finire nel mirino delle contraffazioni, infatti, sono molto spesso proprio le Dop e le Igp, cioè quei prodotti di qualità regolamentata che dovrebbero offrire un’assoluta garanzia di sicurezza alimentare, che è il criterio al primo posto nelle scelte di consumo per 8 italiani su dieci.

Autore

  • Roberto Ambrogi

    Giornalista professionista, specializzato nel settore economico-finanziario con pluridecennale esperienza maturata attraverso tutti i tipi di media (agenzie di stampa, quotidiani e periodici, radio, tv e web). Esperto di comunicazione, effettuata in vari settori economici (per conto di società finanziarie, industrie agroalimentari, aziende commerciali e turistiche) e politici (Responsabile rapporti con la Stampa di Partiti e Gruppi Parlamentari). Attualmente Presidente di ARGA Lazio (Gruppo di specializzazione dell'Associazione Stampa Romana) e Vicepresidente di UNARGA (l'Unione delle varie ARGA regionali), Tesoriere del Gruppo Romano Corrispondenti e del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati.

    Visualizza tutti gli articoli
Hide picture