Chimici, sempre più protagonisti nell’economia circolare

A metà marzo il Parlamento europeo ha approvato un progetto legislativo secondo cui «la quota di rifiuti da riciclare dovrà aumentare dall’odierno 44% al 70% entro il 2030». Gli eurodeputati hanno anche approvato norme del “pacchetto rifiuti” che limitano la quota di smaltimento in discarica al 5% e riducono i rifiuti alimentari del 50% entro il 2030. Si tratta di un grosso passo in avanti sulla strada della transizione verso la cosiddetta “economia circolare” che adesso aspetta l’ok del Consiglio dei ministri Ue.
Punto centrale di questa scelta economica, oltre agli aspetti ambientali ed ecologici, favorendo il riciclo di materie prime per la realizzazione di nuovi prodotti. è rappresentato dai risvolti energetici, dalla possibilità cioè di diminuire il consumo di petrolio e altre fonti non rinnovabili, aumentando la produzione di energia dai rifiuti.
Tutto un insieme di azioni nel quale la componente chimica svolge un ruolo essenziale ed è per questo che l’attenzione dei chimici professionisti è da tempo rivolta al settore. Del loro ruolo, delle possibilità di integrare conoscenze e competenze, di promuovere iniziative di collaborazione, se ne è parlato durante il convegno annuale dell’Ordine dei Chimici del Lazio, Abruzzo, Molise ed Umbria svoltosi a Sperlonga sul tema, appunto, “Energie dalla Chimica”.