Arte e personalità nella cantina di Marco Bonfante
Il volto nuovo della produzione piemontese reinterpretato da un viticoltore che realizza in modo personale i vini del Monferrato
Una storia familiare che continua nel segno della tradizione nella terra del Barbera d’Asti, quella della produzione vitivinicola di Marco Bonfanti a Nizza Monferrato, un “figlio d’arte” che ha ripreso l’attività che fu del padre insieme con la sorella Miicaela. Ad aiutarli in cantina l’enologo Gianluca Scaglione, insieme all’agronomo Daniele Eberle, la cui collaborazione ha permesso all’azienda di crescere modellando i vini in base alle richieste di un pubblico che si fa sempre più internazionale.
L’intenzione di Marco Bonfante è quella di modellare i vini secondo il proprio gusto personale, con la volontà di creare vini inusuali e sorprendenti che, a differenza dei più conosciuti vini piemontesi, rappresentano al meglio la filosofia di una cantina dalla spiccata personalità e mai convenzionale.
Agli impianti di Nizza Monferrato si aggiungono le uve provenienti da altri vigneti selezionati del Piemonte, ad essere prodotte uve Cortese, arneis, moscato e sauvignon blanc per i bianchi, mentre per i rossi Nebiolo, Barbera, Cabernet Sauvignon e Brachetto.
Cantina Bonfante, per un vino “su misura”
La cantina inoltre è una tra le poche che producono Albarossa, un’uva creata nel 1938 dal prof. Giovanni Dalmasso, incrociando il fiore del Barbera con il polline del Nebiolo. A risultarne un acino molto piccolo con buccia spessa, due semi grandi, da cui si ottiene un vino caratterizzato da una particolare armonia, da buona acidità e di grande durata.
Sensazioni che si sono percepite chiaramente grazie all’abbinamento con i piatti del menù elaborato per l’occasione dalla chef Cecilia Moro nel suo ristorante aperto da pochi mesi al centro di Roma, in via Monte della Farina 53.
Cecilia Moro, un ritorno colmo di esperienza
La degustazione ha riguardato i vini Gavi DOCG, Barolo Bricco Bonfanti 2016, Albarone (annate 2011 e 2012 e annate 2016 e2017), per finire con una grappa, sempre di Albarone, raffinata in botte per dieci anni. Particolari le etichette, disegnate personalmente da Marco Bonfante, dedicate ognuna ad un particolare evento familiare.