domenica, Maggio 4, 2025
Ambiente

Ancora a rischio il lago di Bracciano

Acea Ato 2 non demorde e tenta di forzare la mano per tornare a captare acqua da un bacino ancora compromesso. I vertici della multinazionale dell’acqua del 2017 andarono sotto processo al Tribunale di Civitavecchia per disastro ambientale. Nell’ultima udienza dell’8 aprile, i testimoni delle parti lese, hanno fatto emergere con chiarezza la responsabilità dell’azienda per il repentino abbassamento del livello del lago.

Il lago di Bracciano ai livelli minimi nel 2017 – Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano

In particolare, su domanda del legale del Comune di Trevignano, il geologo Mecali ha rilevato come la riduzione di acqua può determinare – come in effetti è stato – danni alla tenuta delle strutture murarie e di contenimento del lungolago, tipiche del paese rivierasco, afferma Graziarosa Villani, presidente del Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano. Nella prossima udienza, fissata per il 16 giugno, saranno ascoltati due testimoni del Comitato, esperti in materie diverse.

Il lago di Bracciano è un bene ambientale sul quale si fonda l’economia di tre paesi lacustri – © Archivio Civinini

Riferiranno in merito alle conseguenze dei prelievi effettuati nel 2017, fatti, secondo il Comitato, in violazione della concessione. Mattia Azzella, tiene a rimarcare la presidente Villani, ha scoperto l’isoetes sabatina, una specie presente solo nel lago di Bracciano e che il repentino abbassamento del lago ha posto a repentaglio, tanto da essere sottoposta a un processo di conservazione tramite la banca del germoplasma dell’Università della Tuscia. Insomma, il Comitato si è trovato a dover diffidare di nuovo tutte le istituzioni a consentire nuovi prelievi.

In pericolo anche l’isoetes sabatina, specie presente solo in queste acque – © Archivio Civinini

Acea oggi indica una compensazione con l’acquedotto Traiano, che tuttavia era già prevista nella concessione del 1990. In realtà la concessione con cui Acea Ato 2 preleva acqua dal lago, tramite il nuovo acquedotto, comprende e assorbe – commentano i legali del Comitato, Simone Calvigioni e Francesco Falconi nella recente diffida – tutte le derivazioni che già da tempo avrebbero dovuto confluire nel lago. Non si comprende perché ancora non vi confluirebbero e la misura non sia già stata adottata per compensare l’abbassamento causato dall’illegittima captazione degli anni passati.

Uno scrigno di tesori naturali – © Archivio Civinini

Secondo la concessione data dal Ministero dei Lavori Pubblici ad Acea, che all’epoca, lo ricordiamo – spiega Villani – era interamente pubblica, i prelievi dal lago possono essere fatti solo in situazioni di emergenza e sempre se non si scende sotto i 161,90 metri sul livello del mare, raggiunto il quale dovrebbe scattare un meccanismo di blocco, che fino ad oggi non è mai stato attivato. Grazie alla nostra battaglia, prosegue, i prelievi sono fermi al 14 settembre 2017. Il Parco di Bracciano ha attivato un sistema più dettagliato di misurazione con rilievi ora per ora che è stato predisposto da Looker Studio. Appare chiaro, commenta Villani, che in tutti questi anni Acea Ato 2 non ha fatto investimenti per tutelare una risorsa idrica d’emergenza e risanare una rete idrica colabrodo. Il lago di Bracciano è una Zona di Protezione Speciale Europea, cioè un habitat di particolare pregio da tutelare.

Il lungolago anno 1937, sullo sfondo il “Paradiso sul lago”, © Archivio Giampiero Di Pietro – FB C’era una volta Bracciano

Autore

  • Giornalista Pubblicista, esperta in tecniche sociali dell’Informazione, redattrice dell’Editrice cooperativa “Il Ventaglio”, addetta stampa delle cooperative pesca della Lega (ANCP), redattrice esterna della pagina agricola de “La Voce Repubblicana”, addetta alle Pari Opportunità del Gruppo di Specializzazione agroalimentare della FNSI, divenuto UNARGA, poi consigliere dell’ARGA Lazio, è stata direttrice responsabile della testata del Gruppo Archeologico di Volontari del territorio Cerite, “L’Aruspice”, per più di dieci anni. Dal 2001 è stata funzionario del Comune di Roma, per il quale ha ottenuto l’European Computer Driving Licence (ECD), e nel 2006 è stata nominata membro supplente per l’Amministrazione comunale della Commissione Pari Opportunità. Oggi in pensione anticipata, continua a coltivare la sua passione per il giornalismo e la scrittura come figlia d’arte. Suo padre, Sergio Civinini, noto giornalista dell’agroalimentare, scomparso prematuramente, è stato per innumerevoli anni vicepresidente dell’allora Associazione Stampa Agricola, Gruppo di Specializzazione della FNSI, oggi UNARGA.

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