Al Museo Contadino si studia recitazione
Ad Anguillara, dopo il master che si è concluso l’estate scorsa, arriva un vero e proprio corso di recitazione. La cittadinanza spera di avere presto un suo piccolo teatro.
di Barbara Civinini
Da quasi trent’anni il Museo della Civiltà Contadina e della Cultura Popolare custodisce la memoria collettiva del “villaggio di contadini e pescatori” di Anguillara e rappresenta un vero punto di riferimento culturale.
L’antico nome della cittadina deriva dalla villa della patrizia Rutilia Polla, che sulle rive del lago, proprio sotto la Collegiata, allevava pesce per rifornire il mercato della vicina Roma. La villa era a forma di angolo, e perciò venne chiamata Angularia. La prima notizia ufficiale del castrum risale a un documento che assegnava i diritti di pesca nel lago al figlio del conte Bellisone, dal quale si apprende che nel 1019 esisteva un borgo fortificato, citato anche in una bolla di Papa Innocenzo III del 1205. Divenuta contea nel XV secolo con la famiglia Orsini, nel 1560 fu incorporata nel Ducato di Braccano, retto sempre dagli Orsini, fino a quando non fu venduta al marchese Francesco Grillo nel 1693. Solo nel 1790 divenne comune autonomo per distacco da Roma.
La storia del museo, creato e gestito dall’Associazione Sabate, ha inizio negli anni ‘90, quando un gruppo di appassionati, guidato da Augusto Montori, raccolse da fienili, cantine, stalle e soffitte, arnesi di uso agricolo, pastorale, artigiano e domestico. Attraverso il ricordo degli anziani è stato possibile ricostruire l’origine di questi oggetti, la funzione d’uso e la loro esatta denominazione. Spiccano gli attrezzi per la pesca, la viticoltura, e quelli per la cucina con il tipico arredamento del primo Novecento. C’è anche un cappello di paglia di Primo Levi, donato dalla sorella Anna Maria che viveva ad Anguillara.
Dopo il master organizzato dall’Associazione Sabate insieme all’Esclusiva, che si è terminato l’estate scorsa, sempre per iniziativa di questi due circoli culturali, arriva un vero e proprio corso di recitazione ideato e condotto dall’attrice Paola Lorenzoni, aperto a tutti, adolescenti e adulti. Le lezioni si tengono presso il Museo della Civiltà Contadina in pieno centro storico, all’interno del Torrione Medioevale Orsini.
La maestra Lorenzoni guiderà gli allievi nella scoperta delle materie base del teatro che riguardano la fonetica e la dizione, passando poi a illustrare l’approccio al teatro più autentico, fino alla creazione di un personaggio. “Nel riappropriarsi del suono della propria voce – spiega – gli allievi potranno acquisire tutte le tecniche di recitazione, confrontandosi con testi e personaggi”.
L’obiettivo del corso è quello di passare dalle lezioni al palco, mettendo in scena pezzi classici ma anche brani teatrali inediti. Già al termine del master di recitazione dello scorso anno gli allievi hanno avuto modo di salire su un palco ed esordire dinanzi al pubblico in alcuni spettacoli organizzati nell’ambito della rassegna “Voci nell’Anfiteatro” che è stata organizzata dall’associazione L’Esclusiva negli spazi aperti in riva al lago ai “Soldati”, in attesa di poter fruire di un vero e proprio teatro, che ormai tutti auspicano.