giovedì, Novembre 21, 2024
Arte e Cultura

Al MAXXI di Roma in mostra un secolo di radiotelevisione italiana

 «Il 2024 è una sorta di miscela alchemica, perché si combinano una grande quantità di celebrazioni legate al mondo della radio, della televisione, dei media». È l’esordio dell’amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi, alla presentazione della mostra “70 anni di Televisione, 100 anni di Radio” che si è aperta il 10 ottobre al MAXXI di Roma (Spazio Extra MAXXI, Via Guido Reni 4a, da martedì a domenica 11.00 – 19.00). Rossi ha continuato: «Oltre ai 100 anni della radio ed ai 70 della televisione sono anche i 30 anni dell’Orchestra Sinfonica della Rai, uno dei fiori all’occhiello dell’Italia nel mondo, sono i 40 anni di Televideo, i 150 anni di Guglielmo Marconi, i 100 anni dalla nascita di Mike Bongiorno… Insomma, questo 2024 racconta la nostra storia proprio attraverso il ruolo che ha avuto il servizio pubblico».

Aperta fino al 3 dicembre, ad ingresso gratuito, la mostra al MAXXI su questo speciale, doppio compleanno della Rai, è un vero e proprio tuffo nella memoria collettiva del nostro Paese. Impostata attraverso un percorso cronologico, conduce per mano il visitatore, di decennio in decennio, nei tanti momenti di informazione, cultura, sport, intrattenimento, divulgazione scientifica che hanno contribuito a plasmare la vita e la cultura di generazioni di italiani, prima attraverso l’apparecchio radio, poi attraverso il tubo catodico.  

Radio Atwater Kent 4560-10 del 1930 con altoparlante in legno – Radio Museo di Aniello Stanzione

Si è accolti da una prima consolle interattiva in un viaggio nella magia degli esordi: quattro apparati d’epoca ancora funzionanti alternano le loro voci. Si ascolta il primo annuncio radiofonico che alle 21 del 6 ottobre 1924 inaugura l’inizio delle trasmissioni radiofoniche in Italia (la Rai era ancora URI – Unione radiofonica italiana), seguito dal segnale orario che introduce nel decennio successivo (e siamo all’EIAR, Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche) con la radiocronaca di Nicolò Carosio della vittoriosa finale della Coppa del Mondo di calcio 1934 Italia-Cecoslovacchia. Quella che l’Italia vinse 2-1 con un gol segnato al primo tempo supplementare.

Il famoso uccellino che annunciava gli intervalli di trasmissione apre poi a Vittorio De Sica che canta “Parlami d’amore Mariù…” ed è seguito da tanti flash dei due decenni successivi, dalla dichiarazione di guerra di Mussolini (1940) a Mille lire al mese ed al Trio Lescano, fino alla dichiarazione che la guerra è finita. Si arriva così agli anni ’50 della ricostruzione (finalmente è la RAI, “Radio audizioni Italiane” prima, dopo poco “Radiotelevisione italiana”) e al lancio del nuovo Festival della Canzone a Sanremo. Consolle multimediali, attivando radio e tv d’epoca, permettono di ascoltare o vedere, a scelta, tanti momenti importanti dei primi quarant’anni della nostra storia radiotelevisiva. 

Quello che poi segue è un excursus sui punti salienti che hanno caratterizzato la storia italiana: tanti i pannelli informativi, che aiutano a inquadrare nei rispettivi decenni tutti i filmati a disposizione.

E così è possibile passare dai Trattati di Roma del marzo 1957, istitutivi della CEE, a rivedere le drammatiche cronache del sequestro di Aldo Moro, o la caduta del Muro di Berlino. 1367 – La tela strappata è invece il documentario di Giancarlo Licata che, attraverso le immagini dei Tg Rai dell’epoca, racconta le ore che passano tra la morte di Giovanni Falcone e quella di Paolo Borsellino. Immagini, volti e parole dei cinquantasette giorni tra il 23 maggio ed il 19 luglio del 1992. 

Felice Casorati – Concerto, 1924 – Collezione d’Arte Rai

Assieme a tante apparecchiature d’epoca la mostra permette di scoprire documenti, fotografie, materiali audiovisivi, costumi indossati dalle più celebri attrici o soubrettes, allestimenti di set, fino ad opere di grande valore che fanno parte della Collezione d’Arte della Rai: si tratta per la maggior parte di disegni appositamente ordinati dalla Rai ad artisti vari come Casorati, De Chirico, Guttuso, Mafai e Manzù, per illustrare i propri programmi. All’inaugurazione era presente anche una storica Fiat 1500, del 1966, utilizzata fino a buona parte degli anni ’70 per seguire il Giro d’Italia: una vettura riportata a tutto il suo splendore, grazie al restauro in collaborazione con l’Automotoclub Storico Italiano.

Abito indossato da Alice ed Ellen Kessler in Al Paradise 1984 Creato da Corrado Colabucci

Verso la fine del percorso la mostra esplora le attività del presente e quanto si comincia ad intravedere per il futuro, in particolare con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale Generativa. Un supporto innovativo e completo, che apre nuove frontiere nella produzione televisiva: dalla scrittura di un copione alla realizzazione dei personaggi animati e degli ambienti, fino alla composizione della colonna sonora e al montaggio finale. È così possibile vedere, per esempio, il backstage di una serie televisiva e seguire i vari momenti in cui l’AI viene utilizzata, dalle fasi preliminari fino al risultato finale. La mostra si chiude qui, scoprendo come questa tecnologia sia un potente strumento, se ben utilizzato, per stimolare la creatività ed accelerare i processi produttivi tradizionali.

“70 anni di Televisione, 100 anni di Radio”, curata da Alessandro Nicosia, è organizzata da C.O.R. – Creare Organizzare Realizzare con il patrocinio del Ministero della Cultura, ed è frutto della collaborazione fra diverse strutture della Rai, tra cui la Direzione Teche, la Direzione Produzione TV, il Museo della Radio e della Televisione, il Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica, il Canone Beni Artistici e Accordi Istituzionali, la Direzione Comunicazione.

Autore

  • Silvia Gravili

    Nata nell’81, dopo la laurea magistrale conseguita con lode e un dottorato di ricerca su sviluppo territoriale, turismo, sostenibilità e valorizzazione dei prodotti tipici delle filiere agroalimentari e artigianali, si è specializzata in Social media management. Esperta di comunicazione istituzionale, relazioni pubbliche e comunicazione di sostenibilità, attualmente svolge la sua attività al CIHEAM, l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari.

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