venerdì, Settembre 20, 2024
Agricoltura

AIAB: più incisività sul biologico

“L’Europa ha capito che non c’è alternativa allo sviluppo del biologico. Ora tocca all’Italia alzare l’asticella. La distanza siderale tra le misure europee e le mosse del governo italiano va colmata al più presto”

E’ ora che l’Italia alzi l’asticella. Lo chiede AIAB a seguito della presentazione del Piano europeo sul biologico che si è svolta ieri con una conferenza stampa tenuta dal Commissario che Ue all’agricoltura Janusz Wojciechowski.
AIAB esprime soddisfazione per l’importante sostegno espresso dalla Commissione nei confronti del settore e che ha l’obiettivo di arrivare al 25 per cento di superfici agricole coltivate a biologico entro il 2030, partendo da una media dell’8 per cento attuale, a livello europeo.
Anche perché, a detta dello stesso Commissario Wojciechowski, “più consumo di prodotti biologici significa meno spesa sulla sanità pubblica” .

Insomma, l’Europa nel biologico ci crede e sta mettendo a disposizione una serie di strumenti per incentivare produttori e consumatori, esprimendo una profonda consapevolezza delle diversità tra gli Stati.

Ma, come ha confermato lo stesso Commissario, quelle dell’Europa sono linee guida, non vincolanti, saranno i singoli Stati a decidere se e come attuare le misure. Ci si aspetta dunque da loro Piani ambiziosi (PSN e Piani nazionali sul Bio).
L’Italia, attualmente leader del settore, deve giocare un ruolo di primo piano e se non deciderà di fare scelte politiche e strategiche più coraggiose sarà presto annichilita dall’agricoltura europea.

E’ improrogabile progettare un nuovo Piano di Azione del Bio Nazionale, determinato da chi conosce e pratica il biologico; investire in ricerca e innovazione; rafforzare il sistema dei controlli semplificando la burocrazia per le aziende e sostenendo la certificazione di gruppo; valorizzare i distretti biologici sul territorio che esaltano la nostra grande diversità e vocazione territoriale; promuovere l’agricoltura sociale; incentivare al massimo il bio nelle mense pubbliche, scolastiche, ospedaliere, aziendali. Inoltre bisogna esprimere in modo convinto ciò che non è ricevibile, tipo le nuove tecniche genetiche (NBT) che non possono essere la risposta al cambio di passo che l’Europa ci chiede.

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