Agriturismo che passione! E’ boom di presenze
L’offerta di questo settore si pone come scelta sempre più alternativa all’accoglienza tradizionale, diventando una meta ambita anche dai turisti stranieri. Se ne è parlato ad AgrieTour, il salone di Arezzo Fiere interamente dedicato al turismo in campagna
Si è appena conclusa l’edizione 2017 di AgrieTour, il Salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale, ospitato da Arezzo Fiere che è diventato uno dei più importanti appuntamenti per l’incontro di domanda ed offerta di un settore in continua crescita ed evoluzione.
Come sottolinea Andrea Boldi, presidente di Arezzo Fiere: «Questa manifestazione è sempre più apprezzata dagli operatori del settore per la sua qualità nell’offerta dei servizi: si va dalla borsa agrituristica, unica in Italia, per passare ai master di formazione tenuti dai principali esperti di business del comparto, fino ad arrivare ai seminari e convegni di approfondimento normativo e non solo, oltre 60 in tre giorni quest’anno”
A raccontare il valore e l’importanza raggiunti da AgrieTour sono i numeri del workshop, il luogo degli incontri b2b, ovvero dove l’offerta agrituristica incontra la domanda italiana e straniera. Quest’anno ad AgrieTour hanno partecipato 85 tour operator provenienti dai principali Paesi tra cui Germania, Danimarca, Russia, Giappone, Stati Uniti, Israele per incontrare i 220 operatori agrituristici italiani presenti in Fiera.
Un settore che ormai viene scelto non solo come alternativa predominante dai turisti nazionali, ma che rappresenta anche l’opzione preferita degli stranieri “second timer”, quelli che dopo aver visitato le destinazioni più risonanti del Belpaese (Roma, Venezia, Firenze solo per fare alcuni esempi), scelgono proprio queste strutture situate in campagna per ritornare in Italia.
Tutto questo interesse è ben fotografato anche dall’Istat. Secondo i numeri resi noti dall’Istituto centrale di Statistica ammontano infatti a oltre 12 milioni le presenze in queste strutture per lo scorso anno, con un + 6,6% rispetto al 2015.
Una opzione che trova la sua massima offerta soprattutto nel Centro e al Sud, dove è localizzato il 59,5% degli agriturismi con alloggio, il 56,1% delle aziende con ristorazione, il 59% di quelle con degustazione e il 62,3% delle unità con altre attività. Nel Mezzogiorno si registra inoltre l’aumento più consistente del numero degli agriturismi (+6,3%), rispetto al Centro (+ 1,8%) e al Nord (+0,3%). Su tutto il territorio nazionale sono comunque la regione Toscana e la provincia di Bolzano, rispettivamente con 4.518 e 3.150 aziende autorizzate, quelle che si confermano le regine dell’offerta agrituristica italiana e territori dove l’offerta è più radicata e presente.
Complessivamente sono 22.661 le aziende agrituristiche autorizzate nel 2016, 423 in più (+1,9%) rispetto al 2015. Prosegue poi la tendenza a diversificare la tipologia di attività offerte, con proposte turistiche integrate: 8.264 aziende svolgono contemporaneamente attività di alloggio e ristorazione, 10.390 offrono oltre all’alloggio altre attività agrituristiche e 1.917 svolgono tutte le quattro tipologie di attività agrituristiche autorizzate (alloggio, ristorazione, degustazione e attività ricreative, sportive didattiche e culturali).
Secondo il primo rapporto Ismea – Rete Nazionale Rurale centrato sul valore sociale ed economico dell’agriturismo e presentato proprio in occasione di Agrietour si evidenzia come questa attività si presenti come una delle principali possibilità per diversificare l’offerta del settore primario, in grado di aggiungere quelle opportunità necessarie, spesso fondamentali, al mantenimento e alla crescita dell’azienda. Forte dei panorami rurali che rendono incredibilmente suggestiva la locazione delle imprese agricole in Italia, attraverso l’agriturismo la multifunzionalità trova la sua declinazione completa anche in termini di sostenibilità. Le strutture sono infatti presidio e tutela del paesaggio agrario (con oltre 310mila ettari con destinazione produttiva e ambientale) e hanno un forte valenza sociale attraverso la creazione di nuova occupazione con 8.159 aziende (36%) a conduzione femminile, con un incremento al Sud del 6,4% rispetto al 2015.
Secondo il rapporto Ismea gli agriturismi esprimono poi il loro valore anche nel mantenimento dell’agricoltura di piccole dimensioni dal momento che il 50% delle aziende agrituristiche opera su superfici fino a 5 ettari, in particolare mantengono attività umane nelle aree rurali (spesso svantaggiate) visto che sono 2.624 (63%) i Comuni classificati come aree interne che ospitano almeno un agriturismo e che sono 7.188 (32%) le aziende che si trovano in aree montane. Da non trascurare, inoltre, che un agriturismo su due si trova in Comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti.
Cristiana Persia