domenica, Novembre 24, 2024
AgricolturaAmbiente

Agricoltura cruciale nella lotta al cambiamento climatico

La Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico ha riconosciuto l’agricoltura come settore strategico per l’implementazione degli Accordi di Parigi sul clima e il raggiungimento degli obiettivi desiderati

Uno dei punti salienti che avevano animato il dibattito dei partecipanti alla 21esima conferenza sul Clima organizzata nella capitale francese nel 2015 era stato come riuscire a conciliare le drastiche misure imposte a livello mondiale per mitigare i cambiamenti climatici con la necessità di assicurare migliori condizioni di vita ai Paesi in via di sviluppo. Questi per primi infatti, a causa della loro dislocazione spaziale in aree tropicali , si trovavano già a  confrontarsi con il cambiamento dei fenomeni metereologici, contro cui non resta in genere altra scelta che l’abbandono da parte della popolazione di intere aree del territorio.

La seduta plenaria di chiusura delle Nazioni Unite ha quindi incaricato due Agenzie istituzionali della struttura UNFCCP (Convenzione quadro dell’Onu per il cambiamento climatico) di affrontare la questione proprio concentrandosi sull’agricoltura, individuando in questo settore – capace di fare fronte al diritto fondamentale di accesso al cibo  –  l’obiettivo dei principali interventi, in particolare in materia di tutela del suolo, di allevamenti, di gestione delle risorse idriche e di sicurezza alimentare.

Nel corso degli incontri,  il direttore generale della FAO Graziano da Silva ha lanciato così un appello affinché si rafforzino gli sforzi per ridurre le emissioni del settore agricolo e , allo stesso tempo, si possano  aumentare i raccolti nelle aree più diseredate del Pianeta con misure che favoriscano la resilienza degli uomini e delle terre.

Secondo i dati diffusi a New York nel corso della Plenaria al Palazzo di Vetro, qualora anche venissero rispettati tutti gli impegni dell’accordo di Parigi, questi non riuscirebbero a confinare l’aumento a 2 gradi Celsius delle temperature del nostro pianeta entro il 2100, che a questa data con tutta probabilità sfiorerebbe i + 3°C  con conseguenze devastanti per tutti.

L’unico settore che potrebbe prestarsi ad essere concreto ausilio al mantenimento degli obiettivi sottoscritti da Cop21 sembrerebbe essere dunque proprio quello agricolo.

Basti pensare che buone pratiche per alimentare il bestiame e gestire i reflui sarebbero in grado, da soli, di abbattere fino al 30% dell’emissione dei gas serra.

 

Cristiana Persia

Autore

Hide picture