A tavola con l’Argentina
All’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci, a Fiumicino, una settimana dedicata ai sapori dei cibi tradizionali e dei vini di questa grande nazione del Sud America, dove gli italiani si sentono “a casa”
Fino all’11 dicembre sarà possibile gustare degli autentici piatti della cucina argentina (anche se realizzati con prodotti d’eccellenza italiani e da prestigiosi chef nostrani) grazie all’iniziativa dell’Ambasciata di Buenos Aires a Roma, che ha portato nel nostro Paese il “Viaggio gastronomico agentino”: il via è stato dato martedì 6 dicembre al Plaza Premium Lounge delle Aerolineas Argentinas, nella zona partenze del terminal 3 all’aeroporto Leonardo da Vinci, per l’occasione trasformato in una confortevole sala da degustazione.
Solo sei giorni, quindi, per chi arriva o transita dall’aeroporto Internazionale di Fiumicino, per fare la conoscenza con i più gustosi e tradizionali piatti “made in Argentina”, dove la popolazione di origine italiana rappresenta quasi il 60 per cento del totale.
Quindi si potrebbe trattare di “rivisitazioni” delle ricette di casa nostra? Nemmeno per sogno: la cucina argentina offre una varietà di piatti, dai più umili (ma dai sapori fantastici) ai più elaborati, sicuramente originali. Senza dimenticare che, nelle pampas argentine, pascolano allo stato semi-brado migliaia di bovini dalle carni saporite e stuzzicanti.
Ecco dunque la “Carbonada criolla”, un primo piatto antico parente della carbonade belga: uno spezzatino di carne che si cucinava lentamente in una pentola, facendolo quasi carbonizzare e mescolandolo alle verdure tipiche della cucina criolla argentina, e cioè mais, patata, zucca e patata dolce (a prepararla lo chef Davide Sagliocco).
Poi il “Locro”, uno dei piatti più antichi, noto anche come “Piatto del Gaucho”, una minestra a base di mais bianco cui si accompagna una salsa piccante fatta con peperoncino rosso e paprika. Il nome locro deriva dalla lingua quechua e, sebbene questa pietanza abbia senza ombra di dubbio origini preispaniche, con la conquista del continente da parte degli europei, sono stati aggiunti ingredienti occidentali. La ricetta si è così perfezionata nel tempo tanto che, per preparare un locro argentino, sono necessarie carne di maiale e manzo. In America Latina il consumo di questa zuppa è legato all’arrivo del freddo, è perfetto nei mesi invernali, corroborante e sostanzioso. Viene preparato anche durante le ricorrenze, è piatto principe delle tavole durante la festa nazionale dell’Argentina, il 25 maggio, anniversario della rivoluzione (della sua preparazione si è occupata la chef Anna Maria Palma).
Non sono mancate, ovviamente, le “Empanadas”, cibo umile che veniva cucinato dalle donne per festeggiare il ritorno degli uomini dalle pampas. Con il tempo sono diventate un alimento quotidiano: preparate in origine con farina di manioca e ripieno di carne macinata e cipolle, oggi ne esistono molte varianti in base alla disponibilità degli ingredienti e ai diversi gusti (Gianni Cutuli è lo chef che si è dedicato a queste piccole mezzelune, cotte al forno . più leggere – o fritte).
Ad accompagnare queste pietanze sono stati vari tipi di vino provenienti dalle più prestigiose zone vinicole del Paese. Vini che – pur dovendo ancora “crescere” per toccare le vette delle nostre migliori cantine – nulla hanno da invidiare a molti bianchi e rossi che primeggiano tra le produzioni enologiche italiane.
Ingredienti nostrani, dunque, utilizzati per questi piatti sudamericani. Ma dalle pampas e dai mari argentini arrivano comunque sulle nostre tavole molti prodotti agroalimentari, in primis – come si è accennato – la carne, e ancor più prodotti ittici, in particolare i gamberi.
Arriva dal mare e dalle pampas il tesoro alimentare argentino
Dulcis in fundo (anche se in realtà si è trattato di un “aperitivo”, gustato insieme all’ambasciatore Roberto Manuel Carles, al direttore generale Italia di Aerolineas Argentinas Claudio Neri e a Ivan Bassato, Chief Aviation Officer di ADR) una straordinaria esibizione di Leonardo e Cristina Elias, due maestri del ballo tipico argentino: il tango!