Autunno di sagre: protagonisti tartufi, castagne e funghi
Milioni di italiani in viaggio tra borghi e boschi per riscoprire sapori stagionali e tradizioni locali
Con l’arrivo dell’autunno, tartufi, castagne e funghi richiamano milioni di visitatori nelle sagre italiane. Secondo Coldiretti, la stagione delle eccellenze agroalimentari locali è entrata nel vivo, tra turismo rurale, produzione in crescita in alcune regioni e attenzione alla qualità e all’origine dei prodotti. Le castagne vengono riconosciute sempre più come superfood, mentre la tradizione della raccolta del tartufo è tutelata dall’Unesco.
Le sagre autunnali tornano ad animare borghi e paesi di tutta Italia, attirando milioni di visitatori alla ricerca dei sapori stagionali per eccellenza: tartufi, castagne e funghi. Una tradizione consolidata che, secondo un’analisi Coldiretti, rappresenta un vero motore culturale e turistico, soprattutto nelle aree interne del Paese, spesso fuori dai circuiti delle grandi città.
Il protagonista indiscusso di questo periodo è il tartufo, considerato uno dei prodotti più pregiati e simbolo di una tradizione radicata nella cultura rurale. La “Cerca e cavatura del tartufo in Italia” è stata riconosciuta dall’Unesco come patrimonio culturale immateriale nel 2021, confermando il ruolo centrale dei tartufai nel mantenimento e nella valorizzazione dei territori.
Le quotazioni del tartufo bianco, nonostante l’ottimismo iniziale legato alle piogge estive, risentono delle temperature alte delle ultime settimane, con prezzi che oscillano dai 2.200 ai 4.100 euro al chilo a seconda della pezzatura.
Accanto al tartufo, è la castagna a conquistare sempre più attenzione, grazie ai benefici riconosciuti dalle più recenti ricerche nutrizionali. Considerate un vero “superfood”, le castagne sono ricche di fibre, sali minerali e polifenoli antiossidanti, oltre a essere naturalmente prive di glutine. Quest’anno ne arriveranno sulle tavole oltre 55 milioni di chili, con dinamiche produttive differenti tra le regioni: se in Campania si registra un lieve calo, Piemonte e Toscana mostrano produzioni in crescita, con frutti di pezzatura più grande e qualità elevata.

Nonostante la loro diffusione, la raccolta continua a essere un’attività complessa, spesso manuale e soggetta alla mancanza di manodopera nelle zone montane. Coldiretti sottolinea l’importanza di innovazioni tecnologiche e di nuove strategie commerciali per sostenere i produttori e tutelare il settore, fondamentale sia per l’economia agricola che per la salvaguardia ambientale dei castagneti.
A completare il panorama autunnale ci sono i funghi, e in particolare il porcino, molto richiesto dagli appassionati che si avventurano nei boschi alla ricerca del raccolto migliore. Anche in questo caso il clima incide: se settembre è stato favorevole, ottobre ha rallentato la crescita, influenzando la disponibilità del prodotto.
Coldiretti invita infine cittadini e visitatori a prestare attenzione alla provenienza dei prodotti acquistati durante le sagre, privilegiando eventi legati realmente al territorio e ai produttori locali. Una scelta che non solo sostiene l’economia rurale, ma contribuisce a mantenere vive tradizioni che fanno parte dell’identità culturale italiana.
