lunedì, Ottobre 6, 2025
Turismo in Italia

L’antico Borgo di Ceri tornerà a nuova vita

«Il Borgo di Ceri, insieme a quello del Sasso e alla rocca medievale di Cerveteri, costituisce un tesoro di valore inestimabile, che rende il nostro territorio unico», ha commentato l’approvazione del progetto di risanamento la sindaca Elena Gubetti. Il Comune di Cerveteri, infatti, ha partecipato al Piano Strategico, introdotto dal Decreto cultura per dare un punto di riferimento alla gestione agli interventi di tutela dal vasto patrimonio del Paese, con un progetto per il restauro della Porta Monumentale del Borgo di Ceri, per la messa in sicurezza del costone che conduce alla Piazza principale e per il miglioramento dell’accessibilità alla Porta Santa, abbattendo le barriere architettoniche, aggiudicandosi oltre 1 milione e 300 mila euro.

 La via di Ceri però è chiusa dello scorso anno a causa di una frana e il sopralluogo della Sovrintendenza ha confermato la gravità del dissesto idrogeologico. L’intervento che mira a conservare la Porta Monumentale, forte elemento identitario, con la sistemazione del costone roccioso su cui poggia, dovrebbe mettere i cittadini al riparo dal rischio di frane e smottamenti. Il piccolo centro di Ceri sorge su un insediamento etrusco che era certamente parte integrante dell’antica città di Caere, l’attuale Cerveteri.  Si accede al borgo fortificato da una strada scavata nella roccia, che sale a doppio tornante fino al centro della piazzetta dove sono visibili, ancora oggi, i resti di un edificio in opera laterizia, che testimoniano la continuità di vita del sito anche in epoca romana. Cerveteri era un luogo protetto dalla Santa Sede per l’importante produzione agricola e per la sua posizione considerata strategica per la difesa dai Saraceni.

Ceri vista dall’alto – DMO Borghi Etruschi

Papa Gregorio IX, citando Caere nova, ne indicava l’esistenza fin dal 1054. Infatti, nell’XI secolo, a causa della diffusione della malaria, l’antica Cerveteri (Caere vetus) fu abbandonata e la popolazione si trasferì a Caere Nova, l’attuale Ceri. Nel XIV secolo Ceri diviene un “forte et opolentus Castellum” della famiglia dei Normanni. Nel 1428 la proprietà va agli Orsini di Anguillara. Nei secoli seguenti si sono avvicendati molti proprietari: Cesi, Borromeo, Serra, fino a quando nel 1883 Alessandro Torlonia, acquista il luogo dagli Odescalchi, e l’antico castello è trasformato in villa con giardino all’italiana.  Ci siamo aggiudicati i fondi per l’avvio del restyling, grazie soprattutto a un progetto di grande spessore, ha rimarcato Riccardo Ferri, vicesindaco di Cerveteri. Non si era mai visto un finanziamento e una progettualità di queste proporzioni per il Borgo di Ceri, anche se ha una rilevanza artistica e culturale straordinaria, e in quest’anno giubilare si è dimostrato molto appetibile non soltanto sul fronte del turismo di tipo religioso ma anche storico e naturalistico, ha detto.

La roccaforte di Ceri – Comune Cerveteri

Autore

  • Giornalista Pubblicista, esperta in tecniche sociali dell’Informazione, redattrice dell’Editrice cooperativa “Il Ventaglio”, addetta stampa delle cooperative pesca della Lega (ANCP), redattrice esterna della pagina agricola de “La Voce Repubblicana”, addetta alle Pari Opportunità del Gruppo di Specializzazione agroalimentare della FNSI, divenuto UNARGA, poi consigliere dell’ARGA Lazio, è stata direttrice responsabile della testata del Gruppo Archeologico di Volontari del territorio Cerite, “L’Aruspice”, per più di dieci anni. Dal 2001 è stata funzionario del Comune di Roma, per il quale ha ottenuto l’European Computer Driving Licence (ECD), e nel 2006 è stata nominata membro supplente per l’Amministrazione comunale della Commissione Pari Opportunità. Oggi in pensione anticipata, continua a coltivare la sua passione per il giornalismo e la scrittura come figlia d’arte. Suo padre, Sergio Civinini, noto giornalista dell’agroalimentare, scomparso prematuramente, è stato per innumerevoli anni vicepresidente dell’allora Associazione Stampa Agricola, Gruppo di Specializzazione della FNSI, oggi UNARGA.

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