giovedì, Agosto 28, 2025
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Mele della Val Venosta: una nuova stagione all’insegna dell’ottimismo

Dopo una campagna 2024/25 giudicata positiva sotto tutti i punti di vista, la Val Venosta è pronta a inaugurare con ottimismo la nuova stagione melicola. Al Prognosfruit di Angers, in Francia, il direttore generale Martin Pinzger ha delineato le prospettive per il 2025/26, sottolineando come il Consorzio delle cooperative ortofrutticole sia riuscito negli ultimi anni a trovare un equilibrio solido, capace di garantire continuità e qualità sul mercato europeo.

“Abbiamo affrontato sfide importanti – ha spiegato Pinzger – dai cambiamenti climatici alle difficoltà nella difesa delle piante. I buoni risultati non sono mai scontati, ma sono frutto di un lavoro capillare e di una gestione tecnica attenta, che in Val Venosta riusciamo a garantire sia nella produzione integrata che in quella biologica, entrambe fondamentali per la nostra strategia”.

Secondo le stime presentate ad Angers, la produzione europea si attesterà attorno ai 10,5 milioni di tonnellate, in linea con la scorsa stagione. L’Italia conferma un ruolo centrale con oltre 2,2 milioni di tonnellate, mentre l’Alto Adige resta stabilmente sopra il milione. Pinzger vede in questi numeri una base solida per la nuova campagna: “I livelli produttivi non sono preoccupanti. I consumi stanno crescendo, trainati da nuove varietà e da una disponibilità di mele costante durante tutto l’anno. Questo ci consente di rispondere meglio al mercato rispetto ai nostri concorrenti”.

Un fattore decisivo riguarda anche i flussi commerciali globali: negli ultimi anni le importazioni dall’Emisfero Sud sono progressivamente calate, grazie alla presenza di mele europee per tutto l’arco dei dodici mesi. Per la Val Venosta, ciò significa maggiori opportunità di consolidare il proprio posizionamento.

L’assortimento varietale rappresenta uno dei punti di forza del Consorzio: sette nuove varietà in produzione integrata e due in biologico arricchiscono un’offerta sempre più diversificata. Cosmic Crisp® e Kanzi® si confermano tra le più performanti, mentre envy™, Ambrosia™ e SweeTango® conquistano consumatori affezionati. Per il bio spiccano Bonita e Natyra®, affiancate da yello® e Kissabel®.

Il biologico, che oggi rappresenta il 15% della produzione complessiva (16% se si considerano anche le mele destinate all’industria), continua a crescere, andando in controtendenza rispetto al calo di superfici registrato in altri Paesi europei. Con 1.150 ettari coltivati a bio su un totale di 5.300, la Val Venosta consolida la sua leadership continentale in questo segmento.

Resta poi centrale la Golden Delicious, storica varietà della valle. Negli ultimi dieci anni le superfici dedicate sono passate da 3.000 a 2.000 ettari, una riduzione necessaria per fare spazio al rinnovamento varietale. Tuttavia, la Golden mantiene un forte posizionamento commerciale, soprattutto in Italia e Spagna, mercati che assorbono gran parte dei volumi. “La Golden – precisa Pinzger – resta un nostro punto di forza imprescindibile, con un futuro ancora solido grazie a un mercato che continua a premiarla”.

Guardando al futuro, il Consorzio punta a difendere il valore del prodotto e a preservare la qualità delle mele venostane, mettendo al centro le esigenze dei consumatori e il lavoro dei produttori. “Dopo anni di trasformazione – conclude Pinzger – possiamo dire di aver raggiunto un equilibrio che ci permette di pianificare strategie adeguate, con la consapevolezza che la qualità è la chiave per garantire stabilità e prospettive positive a tutti i nostri associati”.

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