sabato, Agosto 23, 2025
Attualità

Carestia confermata a Gaza: l’allarme delle agenzie ONU

Per la prima volta nella regione del Medio Oriente la carestia è stata ufficialmente confermata nella Striscia di Gaza. Secondo l’analisi pubblicata dall’Integrated Food Security Phase Classification (IPC), oltre mezzo milione di persone è già intrappolato in condizioni di fame estrema, indigenza e decessi prevenibili. Le proiezioni indicano che, entro le prossime settimane, la crisi si estenderà dai governatorati di Gaza a quelli di Deir Al Balah e Khan Younis.

La FAO, l’UNICEF, il WFP e l’OMS chiedono un’azione immediata: un cessate il fuoco e un accesso umanitario senza ostacoli per portare cibo, acqua e cure a una popolazione allo stremo. “La carestia deve essere fermata a tutti i costi”, affermano le agenzie, avvertendo che un’eventuale intensificazione del conflitto avrebbe conseguenze devastanti, soprattutto per bambini, anziani e persone con disabilità che non possono evacuare.

Entro settembre, oltre 640.000 persone affronteranno livelli di insicurezza alimentare catastrofica (Fase 5 dell’IPC). Un ulteriore 1,14 milioni sarà in Emergenza (Fase 4) e 396.000 in Crisi (Fase 3). Nella sola città di Gaza, il numero di famiglie che riferiscono una fame gravissima è più che triplicato in due mesi, e quasi il 40% delle persone dichiara di trascorrere intere giornate senza cibo.

Bambini e donne i più colpiti

La situazione dei più vulnerabili è particolarmente allarmante. A luglio sono stati identificati oltre 12.000 bambini acutamente malnutriti, sei volte più che a inizio anno: uno su quattro soffre della forma più grave e letale. Il numero di bambini a rischio di morte entro il 2026 è passato da 14.100 a 43.400, mentre le donne incinte o che allattano in pericolo di malnutrizione critica saliranno da 17.000 a 55.000. Già oggi un neonato su cinque nasce prematuro o sottopeso.

Il conflitto e i ripetuti sfollamenti hanno devastato il tessuto sociale ed economico di Gaza. Il 98% dei terreni agricoli è inaccessibile o danneggiato, i prezzi dei generi alimentari sono alle stelle e mancano carburante, acqua potabile e medicinali. Il sistema sanitario è al collasso: malattie comuni come diarrea e infezioni respiratorie diventano fatali per bambini debilitati dalla fame, mentre operatori sanitari stremati lavorano senza risorse.

“L’accesso al cibo non è un privilegio, ma un diritto umano fondamentale,” ha dichiarato QU Dongyu, Direttore Generale della FAO.
“Ciò che serve ora è un’ondata di aiuti e un cessate il fuoco immediato,” ha ribadito Cindy McCain, Direttore Esecutivo del WFP.
“La carestia è una realtà cupa per i bambini. Non c’è più tempo da perdere,” ha avvertito Catherine Russell, Direttore Esecutivo dell’UNICEF.
“Un cessate il fuoco è un imperativo morale. Il mondo ha aspettato troppo a lungo,” ha aggiunto Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’OMS.

Le agenzie ONU chiedono un massiccio afflusso di aiuti alimentari, ripari, carburante e medicinali, insieme al ripristino dei sistemi di mercato e della produzione locale. Senza un cambio di rotta, la carestia continuerà a diffondersi, mietendo ogni giorno nuove vittime.

Autore

  • Carlotta Maurizi

    Laureata in Lingue e attualmente studentessa magistrale in Strategie Culturali per la Cooperazione e lo Sviluppo, ha maturato vasta esperienza nella comunicazione sociale, nella gestione di siti web e canali social per enti pubblici e associazioni. Appassionata di cultura, volontariato e progetti di impatto sul territorio, specialmente nella zona del basso Lazio dove è nata e risiede.

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