Extravergine poco considerato, OlivitalyMed lo mette in vetrina
Intervista a Pina Martone Sgueglia, proprietaria del Castello di Rocca Cilento che ospita la manifestazione. L’evento ideato per valorizzare l’Evo e il territorio cilentano
Castello di Rocca Cilento è l’esclusiva e incantevole location della manifestazione “OlivitalyMed”, dedicata alle eccellenze dell’extravergine italiano e del bacino Med, che ha appena archiviato la seconda edizione confermando il successo dello scorso anno, con 75 produttori presenti, una ventina di buyer internazionali e un ricco programma di convegni e masterclass. Il castello, che al suo interno ha anche un boutique hotel e l’ottimo ristorante “Il Bistrot dei San Severino”, è di proprietà di Pina Martone Sgueglia che, con i due figli Piera e Tonio, coordina l’attività di hospitality e i vari eventi qui organizzati. In particolare, “OlivitalyMed” è stata fortemente voluta dal marito di Pina, l’imprenditore e architetto Stefano Sgueglia scomparso poco più di un anno fa.

“OlivitalyMed nasce da un’idea di mio marito, assieme al maestro Beppe Vessicchio e all’assessore all’agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo”, ci ha raccontato Pina Martone Sgueglia, infaticabile castellana che si occupa anche dell’altro maniero di famiglia, il castello di Limatola (BN), da quindici anni sede di un apprezzato Mercato e Villaggio di Babbo Natale.
“Alla base di questa manifestazione c’è la voglia di lanciare una sfida – ha proseguito Pina Martone Sgueglia – quella di fare in modo che l’extravergine diventi importante quanto il vino. Non è possibile che per una bottiglia di vino si arrivi tranquillamente a prezzi esponenziali, mentre per una bottiglia di extravergine sembri un’esagerazione chiedere 20-30 euro. Quindi è questa la sfida alla base della manifestazione, nonché l’amore che aveva mio marito per l’olivicoltura, intesa non solo come produzione ma anche come paesaggio, tradizione e identità del territorio”.
– Una manifestazione che è tra l’altro vetrina importante per i piccoli e medi produttori del territorio?
“Certamente, abbiamo voluto che questa manifestazione nascesse nel Cilento perché è una terra vergine che ha bisogno di essere pubblicizzata, è una terra vocata all’olivicoltura e si spera appunto che la manifestazione serva da volano per l’economia del territorio”.
– L’extravergine sconta di fondo una conoscenza ancora poco avvertita sulle tante proprietà e valori nutrizionali che rappresenta?
“Sì, solo da pochi anni si è posta l’attenzione sull’importanza dell’Evo dal punto di vista salutistico, le sue proprietà di prevenzione di molte patologie, tra cui quelle tumorali, nonché i benefici dermatologici che derivano dal suo impiego nella cosmesi”.
– C’è interesse dei giovani imprenditori verso l’olivicoltura?
“Sì, nelle aziende si stanno verificando tanti passaggi generazionali che dimostrano questo interesse. E non penso sia una moda, ma un’attività imprenditoriale intrapresa con coscienza e consapevolezza”.
– Anche lei e la sua famiglia siete produttori, con l’azienda Ricciardi in provincia di Benevento
“Sì, produciamo extravergine biologico: è stata finora una piccola produzione, partita con i miei bisnonni, ma conto di rilanciarla. Sicuramente l’extravergine bio è apprezzato dal mercato, in particolare quello estero, ma devo dire che non si riconosce il prezzo giusto e meritato a questa produzione che richiede oneri produttivi maggiori rispetto al convenzionale e tanto impegno in campo. Bisognerebbe che il consumatore riconoscesse maggiore attenzione a questo prodotto e, in generale, a tutto il comparto bio”.