Prima edizione del Festival internazionale dell’AgriCultura
Ideato dal regista e attore Agostino De Angelis con l’associazione culturale ArcheoTheatron, è stato presentato ufficialmente a Cerveteri. Un festival identitario che lega il territorio alla sua storia fra Coltura, Cultura e Culto, passando per la riforma fondiaria dell’Ente Maremma.
“Un popolo senza la conoscenza della propria storia, origine e cultura, è come un albero senza radici”, diceva lo scrittore giamaicano Marcus Garvey. Forse anche per questo il regista e attore Agostino De Angelis ha ideato il primo Festival Internazionale dell’AgriCultura con l’associazione culturale ArcheoTheatron. L’idea di realizzarlo fra “Coltura, Cultura e Culto”, parte proprio dalla località Due Casette, perché questo territorio, come altri intorno alla città etrusca di Cerveteri, sono stati il simbolo della riforma agraria, spiega Desirée Arlotta, presidente di ArcheoTheatron.
Agostino De Angelis con la presidente di ArcheoTheatron, Desirée Arlotta – ArcheoTheatron
Dopo il secondo dopoguerra, le campagne tosco laziali si popolarono di famiglie provenienti da diverse regioni italiane, in cerca di un futuro migliore grazie alle assegnazioni di terra dall’Ente Maremma. La riforma fondiaria del 1950, come altre riforme agrarie, infatti, trasformò la struttura agricola del Paese, con l’obiettivo di ridurre la concentrazione della proprietà terriera nelle mani di pochi latifondisti. Quello del Festival è un progetto che De Angelis ha fatto soprattutto con il cuore perché anche suo padre è stato un assegnatario dell’Ente.
E’ proprio nelle mani di questi uomini che l’iniziativa ha messo il difficile compito di ricostruire la storia del Paese con i loro ricordi e le loro testimonianze. Gli ideatori, conosciuti per la loro capacità di valorizzare il nostro patrimonio culturale con eventi artistici, sono convinti che occorra dare importanza anche alla cultura agricola, che ha radici profonde e che deve essere preservata come patrimonio immateriale delle nostre tradizioni, antiche di millenni, che hanno plasmato in modo indelebile la struttura sociale ed economica del Paese.
Il Festival è stato presentato sabato all’interno della Chiesa delle Due Casette, proprio perché questo luogo ha svolto e continua a svolgere un ruolo identitario importante, anche sociale e culturale. Non a caso nel logo della manifestazione è rappresento proprio il campanile della chiesa.
All’edizione zero del Festival non hanno partecipato soltanto i vecchi assegnatari dei poderi dell’Ente Maremma, ma anche gli studenti degli Istituti Comprensivi di Marina di Cerveteri e del Giovanni Cena, in segno di continuità con la memoria storica agricola del territorio, insieme ai giovani attori Riccardo Frontoni, Eleonora Pini, Marta Soracco, Samira Ercolani, Denny Iacarelli e Filippo Soracco che hanno letto passaggi dedicati alla storia del territorio con la proiezione di foto storiche delle famiglie.
La manifestazione patrocinata, fra gli altri, da Regione Lazio, Soprintendenza Archeologia dell’Etruria Meridionale, Firenze ArcheoFilm Festival, TourismA, e Istituto di Stato per la Cinematografia e televisione “R. Rossellini”, tornerà il prossimo luglio in occasione della Sagra del Melone delle Due Casette. Insomma, la speranza, per dirla con il Nobel per la Letteratura Juan Ramón Jiménez, è che le ali mettano radici e le radici volino.
Il logo dell’associazione culturale ArcheoTheatron