giovedì, Dicembre 5, 2024
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La DOP economy, il cuore pulsante del Made in Italy

Dietro ogni prodotto DOP e IGP si cela un legame profondo con il territorio, una storia di passione, tradizione e qualità. Il XXII Rapporto ISMEA-Qualivita 2024, presentato a Roma il 2 dicembre, offre uno spaccato emozionante di un sistema che non solo resiste alle sfide globali, ma continua a brillare, alimentando l’orgoglio del Made in Italy.

Un pilastro dell’economia italiana

La DOP Economy ha raggiunto un valore straordinario di 20,2 miliardi di euro, contribuendo al 19% del fatturato agroalimentare italiano e impiegando quasi 850.000 persone. Un risultato che non è solo un numero, ma il simbolo del ruolo cruciale che le produzioni a Indicazione Geografica svolgono nel preservare la ricchezza e l’identità culturale dei nostri territori.

Il comparto agroalimentare, con un valore alla produzione che per la prima volta supera i 9 miliardi di euro, e quello vitivinicolo, che mantiene livelli record di 11 miliardi, rappresentano i pilastri di un’economia resiliente, capace di adattarsi e innovare.

Qualità e tracciabilità: l’eccellenza italiana nel mondo

Le esportazioni si attestano su 11,6 miliardi di euro, dimostrando come i prodotti DOP e IGP siano ambasciatori della qualità italiana. L’Europa accoglie sempre più favorevolmente il nostro patrimonio culinario, con un aumento del +5,3% nelle esportazioni intra-UE, mentre le sfide nei mercati extra-UE vengono affrontate con determinazione.

Ogni prodotto certificato racconta una storia di dedizione: dal Grana Padano al Pecorino Romano, dai vini pregiati all’olio d’oliva. Ogni denominazione è sinonimo di tracciabilità, garanzia di qualità e rispetto per l’ambiente, valori riconosciuti e apprezzati dai consumatori di tutto il mondo.

L’impatto sui territori: una crescita condivisa

Le produzioni DOP e IGP non solo alimentano l’economia, ma sostengono lo sviluppo dei territori. In 61 province italiane, il valore della DOP Economy è cresciuto significativamente, con un impatto particolarmente positivo nel Sud e nelle Isole (+4%) e in regioni come la Lombardia, che supera i 2,5 miliardi di euro.

Questi numeri riflettono la vitalità di un sistema che unisce tradizione e innovazione, valorizzando le specificità locali e promuovendo modelli produttivi sostenibili.

Una visione condivisa per il futuro

“Le Indicazioni Geografiche sono l’anima del Made in Italy,” ha dichiarato Cesare Mazzetti, Presidente della Fondazione Qualivita. “Oltre a rafforzare l’identità culturale, offrono un contributo decisivo allo sviluppo economico e occupazionale del Paese.”

Questa sinergia tra imprese, consorzi di tutela e istituzioni rappresenta un modello virtuoso, capace di affrontare le sfide globali e proiettare l’eccellenza italiana verso un futuro sempre più sostenibile e innovativo.

In un mondo in continua evoluzione, la DOP Economy resta una certezza: il cuore pulsante di un’Italia che non smette mai di stupire e conquistare.

Autore

  • Francesca Liani

    Francesca Liani, romana di nascita e cittadina del mondo, unisce una solida formazione umanistica a competenze in studi internazionali. Come project manager ha seguito importanti campagne di comunicazione e promozione all’estero di Consorzi DOP italiani, valorizzando eccellenze come olio EVO, mozzarella di bufala campana e pomodoro San Marzano. In qualità di esperta in marketing territoriale, racconta storie e tradizioni alimentari dei luoghi con un focus su sostenibilità e identità locale. La sua scrittura esalta il valore del Made in Italy rendendo protagonisti prodotti e territori quali ambasciatori della cultura del buon vivere nel mondo.

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