giovedì, Novembre 21, 2024
Attualità

Una dispensa in fondo al lago di Nemi

E’ proprio vero che siamo “un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori” come recitano le facciate del Colosseo quadrato dell’Eur? Naturalmente, è questione di opinioni, ma a Nemi, in vista del Giubileo del 2025, hanno deciso di fare squadra fra quattro diverse amministrazioni, giocando proprio la carta della storia. E c’è anche un asso nella manica: l’archeologia.

La ricostruzione di uno degli scafi – Museo delle Navi Romane

Sì, perché a Nemi furono affondate le grandi navi dell’imperatore Caligola – oggetto di damnatio memoriae – che a bardo di queste enormi imbarcazioni ricche di statue, mosaici e tempietti, era solito celebrare riti per la dea Iside, personificazione della Luna, a cui era devoto. A lungo nel tempo si è favoleggiato sull’esistenza di queste navi, fino a quando nel medioevo le reti di alcuni pescatori restarono impigliate negli enormi scafi. Si dovrà attendere però fino ai primi decenni del novecento, quando la nascente industria e i ritrovati della scienza consentirono una grandiosa operazione di recupero che riportò in superficie le navi di Caligola, rendendo Nemi famosa nel mondo.

L’immersione di prodotti enogastronomici nelle acque del lago – Pagina FB sindaco di Nemi, Alberto Bertucci

Ora proprio in questo specchio d’acqua, ricco di storia, i produttori dei Castelli Romani hanno lanciato il Progetto Caligola che intende collaudare una vera e propria dispensa subacquea, immergendo vini e prodotti tipici. Un metodo questo che, fra l’altro, consente anche di ridurre le emissioni di Co2 e i costi energetici. Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi alla Camera, e presso la Tenuta Catarci è stata fatta un’immersione pilota di prodotti, come il formaggio di fossa e il vino Cesanese dell’Azienda Amici Factory, il fragolino e miele alle fragoline della De Santis e l’olio de La Meridiana.

Il progetto è nato da un’idea di Josè Amici, imprenditore agrituristico e istruttore subacqueo dell’Underwater Team. L’iniziativa si è svolta con il patrocinio dei comuni di Genzano, Ariccia, Nemi, Lanuvio, della Coldiretti e di Agro Camera. “Caligola” non è solo finalizzato all’affinamento dei prodotti enogastronomici in immersione, ma anche alla loro promozione e, soprattutto, a quella dell’indotto agrituristico dei Castelli, con il Museo delle Navi e i percorsi naturalistici, dai templi di Diana all’eremo di San Michele.

Alcuni vini conservati nella dispensa subacquea – Sito on. Andrea Volpi, sindaco di Lanuvio

L’incantinamento in profondità, comunque, è già una realtà non solo in Italia ma anche in Spagna, Paesi Bassi e in Francia. Dal 2021, Jamin Portofino, nata e specializzata in consulenza e servizi per il cantinamento subacqueo di vini e distillati, è arriva in cima alla classifica, tra le prime 10 start up italiane. L’approccio di affinamento subacqueo a metodo UnderWaterWines – assicura l’azienda leader – crea il corretto incontro tra le tecniche tradizionali di affinamento, pur avvalendosi dell’utilizzo di nuove tecnologie, con le energie rinnovabili necessarie al processo evolutivo dei prodotti affinati. E del resto, come sosteneva l’antropologo Loren Eiseley: ”Se vi è una magia su questo pianeta, è contenuta nell’acqua”.

L’affinamento in acqua – Jamin Portofino

Autore

  • Giornalista Pubblicista, esperta in tecniche sociali dell’Informazione, redattrice dell’Editrice cooperativa “Il Ventaglio”, addetta stampa delle cooperative pesca della Lega (ANCP), redattrice esterna della pagina agricola de “La Voce Repubblicana”, addetta alle Pari Opportunità del Gruppo di Specializzazione agroalimentare della FNSI, divenuto UNARGA, poi consigliere dell’ARGA Lazio, è stata direttrice responsabile della testata del Gruppo Archeologico di Volontari del territorio Cerite, “L’Aruspice”, per più di dieci anni. Dal 2001 è stata funzionario del Comune di Roma, per il quale ha ottenuto l’European Computer Driving Licence (ECD), e nel 2006 è stata nominata membro supplente per l’Amministrazione comunale della Commissione Pari Opportunità. Oggi in pensione anticipata, continua a coltivare la sua passione per il giornalismo e la scrittura come figlia d’arte. Suo padre, Sergio Civinini, noto giornalista dell’agroalimentare, scomparso prematuramente, è stato per innumerevoli anni vicepresidente dell’allora Associazione Stampa Agricola, Gruppo di Specializzazione della FNSI, oggi UNARGA.

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