sabato, Novembre 23, 2024
Riapre la casa dei Vetii, a Pompei – MIC, Parco Archeologico di Pompei
Arte e Cultura

Riapre la “Cappella Sistina” di Pompei

Dopo quasi vent’anni è di nuovo aperta al pubblico la casa dei Vetii, liberti arricchiti con il commercio del vino,  simbolo dell’antica città, coni i suoi straordinari affreschi e le sculture che adornavano l’ampio giardino. Il complesso restauro è documentato con il lungometraggio “Eterna Pompei”, disponibile in esclusiva gratuita su ITsART TV.

Dopo 20 anni e un restauro molto complesso, a Pompei riapre la splendida domus di due liberti, Aulus Vettius Conviva e Aulus Vettius Restitutus, divenuti ricchi, forse, con il commercio del vino. Riportata alla luce tra il 1894 e il 1896, lo sfarzoso arredo pittorico e scultoreo della casa riflette la ricchezza del territorio, dove si produceva il vino per l’esportazione in tutto il Mediterraneo, e la mobilità sociale, che consentiva a due ex schiavi di salire ai livelli più alti della società locale. Il nuovo progetto di restauro, intrapreso dopo la riapertura parziale del 2016, si è avvalso delle più alte professionalità, profilandosi come uno dei cantieri più complessi nel panorama dei beni archeologici degli ultimi decenni.

Il peristilio della domus – MIC, Parco Archeologico di Pompei

È una riapertura epocale che segna il termine di una storia di restauro lunga e travagliata, che negli ultimi anni si è avvalsa del modello vincente del Grande Progetto Europeo, e che ormai riconosce la gestione ordinaria di Pompei come esempio a livello internazionale, ha sottolineato il direttore generale dei Musei, Massimo Osanna, che si è occupato personalmente dei lavori. Il restauro è stato reso molto  difficile dagli strati di cera, apportati sugli affreschi nel passato con l’intenzione di proteggerli e farli risplendere. 

Particolare dell’affresco “stanza degli amorini” – MIC, Parco Archeologico di Pompei

Il giardino colonnato, quello del peristilio, che aveva un articolato sistema di condotte d’acqua e piccole fontane, è stato restaurato con l’inserimento di copie delle statue originali conservate negli spazi espositivi e nei depositi del Parco Archeologico, fra cui spicca quella di Priapo, dio dell’abbondanza, unica nel suo genere. Nel vestibolo, accanto allo stipite destro della porta, si trova anche una raffigurazione beneaugurante del dio che pone sulla bilancia il suo enorme attributo in segno di prosperità e ricchezza per gli abitanti della casa.

Nuova illuminazione a sorgenti LED per non alterare gli affreschi – MIC

Particolarmente interessante l’ambiente decorato con quadretti erotici– adiacente al quartiere servile presso il quale si trova anche un larario– si ritiene riservato alla prostituzione, come testimonia il rinvenimento, sulla parete sinistra del vestibolo, di un’iscrizione in cui una donna di nome Eutychis, “greca e di belle maniere”, che veniva offerta per due assi (Eutychis Graeca a(ssibus) II moribus bellis). Insomma, la domus, con i suoi 1100 metri quadrati, equivalenti a un taglio di lusso medio dell’epoca, ci offre uno spaccato sociale, culturale e artistico particolarmente vivo e realistico del mondo romano di allora.

Affresco della “stanza erotica” – MIC, Parco Archeologico di Pompei

La riapertura della Casa dei Vettii – ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano – è il coronamento di un percorso pluriennale di pieno recupero degli Scavi di Pompei. Da oggi il pubblico potrà tornare ad ammirare un ambiente unico nel suo genere, inaccessibile da vent’anni. Il complesso restauro è documentato con il lungometraggio “Eterna Pompei”, disponibile in esclusiva gratuita su ITsART TV (https://www.itsart.tv/it/content/b3289c8e-c652-4196-b4c9-86bf43a26d33).

Autore

  • Giornalista Pubblicista, esperta in tecniche sociali dell’Informazione, redattrice dell’Editrice cooperativa “Il Ventaglio”, addetta stampa delle cooperative pesca della Lega (ANCP), redattrice esterna della pagina agricola de “La Voce Repubblicana”, addetta alle Pari Opportunità del Gruppo di Specializzazione agroalimentare della FNSI, divenuto UNARGA, poi consigliere dell’ARGA Lazio, è stata direttrice responsabile della testata del Gruppo Archeologico di Volontari del territorio Cerite, “L’Aruspice”, per più di dieci anni. Dal 2001 è stata funzionario del Comune di Roma, per il quale ha ottenuto l’European Computer Driving Licence (ECD), e nel 2006 è stata nominata membro supplente per l’Amministrazione comunale della Commissione Pari Opportunità. Oggi in pensione anticipata, continua a coltivare la sua passione per il giornalismo e la scrittura come figlia d’arte. Suo padre, Sergio Civinini, noto giornalista dell’agroalimentare, scomparso prematuramente, è stato per innumerevoli anni vicepresidente dell’allora Associazione Stampa Agricola, Gruppo di Specializzazione della FNSI, oggi UNARGA.

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