giovedì, Novembre 21, 2024
Attualità

La Moldova possibile partner strategico per l’agroalimentare

Incontro con il ministro Vladimir Bolea durante la “conversazione” organizzata dall’APICES e dall’Accademia Mauriziana

Blocco delle produzioni e dell’export dall’Ucraina; aumento dei costi per i fertilizzanti e il trasporto; corsa agli accaparramenti da parte di colossi come la Cina; scarsità di risorse e rischio di carestie nei Paesi meno sviluppati; forti speculazioni dei mercati internazionali: è questa la situazione che si sta vivendo a causa della preoccupante “guerra del grano”, i cui devastanti effetti sono stati al centro di un incontro dell’APICES, l’Associazione Professionisti ed Imprese per la Cooperazione Economica e Sociale, presieduta dall’avvocato Massimiliano Albanese.

“Geopolitica agricola e sovranità alimentari” è il titolo della conversazione a tema, organizzata in collaborazione con l’Ambasciatore della Repubblica di Moldova in Italia, Anatolie Urecheanu, e con l’Accademia Internazionale Mauriziana, svoltasi nella suggestiva cornice di Palazzo Ferrajoli, nel cuore di Roma. Chair speaker della serata, il Ministro dell’Agricoltura e dell’Industria Alimentare della Moldova, Vladimir Bolea. Tra gli altri relatori, esperti del settore e parlamentari italiani ed europei.

Il politico moldavo si trova in Italia per una serie d’incontri bilaterali, propedeutici alle negoziazioni per il futuro ingresso della Repubblica di Moldova nell’Unione Europea: in quest’ottica, la stessa APICES sta agevolando alcune relazioni con imprese del settore agrifood e non solo, contribuendo alla crescita della cooperazione economica italo-moldava.

L’incontro è stato quindi l’occasione per fare il punto sulla crisi alimentare e sulle sue cause. Prima fra tutte la scarsità di cereali, che sono alla base dell’alimentazione umana, sia per l’apporto diretto di carboidrati, attraverso le farine e gli altri prodotti derivati, sia per quello di proteine di origine animale, per mezzo dei mangimi usati negli allevamenti.

Per affrontare la crisi alimentare, secondo il presidente dell’APICES, «servono nell’immediato nuovi partners strategici, capaci di colmare almeno transitoriamente il vuoto lasciato dagli esportatori storici, mentre su un più lungo orizzonte temporale sono indispensabili investimenti internazionali e grande capacità di visione prospettica, un’urgente transizione verso tecnologie a basso impatto ambientale ed una drastica lotta ai cambiamenti climatici, il ritorno alla valorizzazione dei territori e delle loro produzioni d’eccellenza, un consumo a chilometraggio ridotto ed una maggiore consapevolezza diffusa sulla reale portata di queste problematiche».

Tra i potenziali “nuovi partners strategici”, per l’incremento dell’offerta di cereali ed altre derrate agroalimentari sui mercati internazionali, la Moldova è sicuramente un Paese sul quale vale la pena scommettere. Indipendente dal 1991, con una popolazione di poco meno di 4 mln di persone ed una superficie di circa 34mila kmq, nel 2021 si è posizionata al 48° posto della classifica +Doing Business della Banca Mondiale, con un PIL di quasi $ 12mld ed un’economia in costante crescita, sicuramente trainata proprio dal settore agrifood ma caratterizzata anche da una fiorente industria nei settori dell’automotive, dell’IT, del tessile e degli arredi, nonché delle energie rinnovabili.

Numerosi i fattori attrattivi per gli investimenti stranieri, a partire dal sistema fiscale molto vantaggioso, con una income tax massima del 12% che si riduce fino al 7% per le imprese produttrici e scende addirittura fino al 3% nelle 7 zone franche, cui peraltro si aggiungono numerosi parchi industriali ed hub logistici. Dispone poi di forza lavoro altamente skillata e multilingue, con un costo molto ridotto per salari e previdenza.

La Moldova ha un’eccellente rete digitale che, coprendo oltre il 98% del territorio con fibra ottica, rende molto efficiente il sistema di E-Government. La moneta locale gode di una certa stabilità (il tasso di cambio Euro/Leu Moldavo è di circa 1/20) ed il sistema bancario locale è affidabile, con la presenza tra gli altri di un istituto appartenente al gruppo italiano Intesa San Paolo, la EXIMBANK.

Le ultime disposizioni prevedono che sia l’UE che la Moldova riconoscano reciprocamente i rispettivi operatori economici autorizzati (AEO), i quali potranno beneficiare di regimi doganali semplificati. In particolare, accanto all’incentivo economico costituito dall’abbattimento dei dazi, l’azzeramento dei tempi burocratici di sdoganamento agevolerà, in primo luogo, proprio il settore agrifood, le cui merci facilmente deperibili risentono negativamente delle variazioni climatiche e richiedono, quindi, tempi rapidissimi di consegna.

In atto, i generi alimentari ed agricoli rappresentano oltre la metà dell’export moldavo, sicché il Paese ha un forte interesse a modernizzare ed efficientare il proprio sistema di produzione e distribuzione, sia interna che verso i mercati esteri, penetrando in misura crescente le reti internazionali del valore.

L’APICES – ha assicurato il presidente Albanese – da sempre attiva nella ricerca delle migliori opportunità di business per favorire la cooperazione economica e sociale tra le imprese italiane ed i Paesi in via di sviluppo, farà la propria parte per favorire il networking tra gli stakeholders interessati alla Moldova.

A colloquio con il presidente APICES, Massimiliano Albanese

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