Bambini golosi ad alto rischio
L’università di Nottingham denuncia i troppi messaggi pubblicitari che promuovono il cibo spazzatura, anche in prime time e il Codacons si rivolge all’Antitrust. Per fermare il peccato capitale di gola di dantesca memoria si tornerà a parlare di tassa sulle merendine?
Mentre milioni di persone in tutto il mondo non possono permettersi un’alimentazione corretta e la FAO s’impegna per non lasciare indietro nessuno, il Regno Unito si preoccupa dell’eccessivo consumo di cibo spazzatura. Da una recente indagine dei ricercatori dell’Università di Nottingham, pubblicata dal Journal Public of Health, infatti, è emerso che il pubblico televisivo, e in particolare i giovani, sono esposti a messaggi pubblicitari, diretti o indiretti, che promuovo il consumo di cibi ad alto contenuto di zuccheri, grassi o sale (HFSS) con una frequenza rischiosa per la salute.
La ricerca, oltre al tabacco e all’alcol, ha preso in considerazione le sponsorizzazioni degli HFSS fatte dai reality show britannici andati in onda tra il 2019 e il 2020: 1752 (13%) intervalli calcolati su 234 (88%) episodi, su 13244 intervalli da 264 episodi codificati. In totale sono state osservate 93 marche, fra cui, la Coca Cola che è apparsa 87 volte in 79 intervalli, contro le 14 volte della Diet Coke. E questo anche nella fascia di possibile maggiore esposizione dei ragazzi, cioè in prime time.
La ricerca afferma che questi programmi sono il motore dei consumi. Proprio per questo da ottobre l’Health and Care Bill introdurrà lo stop al cibo spazzatura. La misura si aggiunge a quella dello scorso anno per combattere l’obesità e le malattie correlate. Anche l’OMS ha rivisto il vecchio Rapporto sul marketing alimentare denunciando come la maggior parte delle promozioni pubblicitarie si concentra su prodotti malsani. In Europa la Direttiva 2010/13 sui media, integrata dalla 2018/1808, intende garantire non solo la diversità culturale ma anche la protezione dei consumatori e dei minori: la pubblicità audiovisiva deve essere chiaramente riconoscibile e non deve utilizzare tecniche subliminali e incoraggiare comportamenti che pregiudichino la salute o la sicurezza.
ella querelle è entrato anche il Codacons – da sempre dalla parte dei consumatori – chiedendo all’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e all’Antitrust di intervenire. In fondo, come sostiene il presidente, Marco Maria Donzelli, il cibo spazzatura non è un problema meno grave del fumo o dell’alcool e come tale deve essere trattato.
Come si dice peccato di gola, peccato capitale, tanto che il sommo poeta collocava i golosi nel terzo girone dell’Inferno, costretti perennemente alle continue intemperie, sotto lo sguardo di Cerbero. Una brama insaziabile molto onerosa anche per il servizio sanitario, osserva la ricerca inglese, perché l’obesità oggi è il terzo fattore di rischio più importante per le malattie croniche, senza considerare che i bambini e gli adolescenti obesi di solito diventano adulti obesi. E allora per scoraggiare i consumi scorretti nel prossimo futuro a parlare della tanto discussa tassa sulle merendine? Comunque sia, nella Conferenza sul Futuro dell’Europa, che si è conclusa da poco, i consumatori hanno espresso l’esigenza di uno stile di vita più sano e biologico.