domenica, Novembre 24, 2024
Fiere Mostre e Mercati

Con CIBUS finalmente di nuovo in Fiera!

Finalmente. Dopo tutte le Fiere del passato che ci hanno stressato, dalle quali uscivamo distrutti, che abbiamo persino odiato qualche volta, dopo un lungo e buio inverno senza Fiere, CIBUS 2021 a Parma ci ha riconsegnato la gioia di incontrarci in un luogo non luogo, come la Fiera. Tanta gente, ma non troppa, norme di prevenzione Covid-19 ben rispettate, stand ampi e ariosi, fuori un clima perfetto, iniziative ben gestite.

Ovviamente c’erano tutti, a partire soprattutto dai ‘grandi’ e noti marchi, che animano e colorano i nostri supermercati. Ma c’era anche, a cercarlo e a farci attenzione, un po’ di quell’artigianato alimentare che tanto regala in gusto e sapore.

C’erano le eccellenze dei consorzi di produzione, come Prosciutto di Parma e Parmigiano Reggiano, passando per l’extravergine di qualità, il pomodoro in ‘tutte le salse’ e l’Aceto Balsamico di Modena, ma c’erano anche produzioni sconosciute ai più e di nicchia.

C’era un intero padiglione dedicato alle birre artigianali settore produttivo nel quale, impensabilmente fino a qualche anno fa, l’Italia è divenuto un paese esportatore al quale viene riconosciuta grande qualità del prodotto e soprattutto grande originalità nella produzione, tanto da aver guadagnato un posto negli ‘stili’ birrai, in mezzo a paesi che hanno di questa bevanda una tradizione secolare con il nostro Italian Grape Ale (abbreviato in IGA), lo stile di birra aromatizzato con mosto d’uva. C’erano le Regioni più grandi d’Italia coi loro stand accoglienti ed i racconti anche dei territori.

C’era tanto da dire e di cui parlare, tra cui sicuramente e concretamente un ragionamento collettivo su buone pratiche, sostenibilità a 360° e scenari futuri, con un’area dedicata a giovani start up e innovazioni di prodotto.  

Una edizione speciale questa targata 2021 a detta un po’ di tutti, occhi gioiosi – dietro le mascherine – di chi si è tornato ad incontrare, che ha fatto registrare alla chiusura delle porte quasi 40mila visitatori di cui 2mila dall’estero e 2mila espositori. Una ‘festa’ che ha celebrato anche la netta ripresa di un comparto col +10%  di export in questo anno (fonte ICE), che porterà a fine anno a 40 miliardi di euro il valore dell’export alimentare, cui andranno sommati 10 miliardi di euro dell’agricoltura (fonte Federalimentare).

Cibus2021 ha inaugurato la ripartenza di un settore, quello del cibo e dell’enogastronomia, ma anche della creatività e dell’intraprendenza Made in Italy in ambito Agroalimentare, che continua ad avere tantissimo da dire a livello mondiale e lo fa senza dubbio al suo meglio in versione ‘live’, dal vivo.

Autore

  • Sociologa per formazione, giornalista pubblicista dal 2005. Attivista Slow food dal 2007, partecipa alla redazione della Guida Osterie d’Italia in due edizioni, diviene anche formatrice Master of Food, approfondendo numerose materie come la birra, il formaggio e l’extravergine, con una vera passione per il caffè. Consegue nel A/A 2016/2017 presso Università Tor Vergata il Master 1°liv. in “Cultura dell’alimentazione e tradizioni enogastronomiche” col massimo dei voti. Nel giugno 2021 si specializza con il corso di formazione professionale in “Ethical Agricultural Management” presso CESAB, con pubblicazione del lavoro finale. A Ottobre 2021 ottiene la prima Certificazione SCA (Specialty Coffee Association) in tema di sostenibilità - Foundation Sustainability.

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