sabato, Novembre 23, 2024
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Cibo da strada sotto le stelle

Arriva a Marina di Cerveteri il Festival internazionale dello Street Food. Da venerdì tre giorni da leccarsi i baffi delizieranno i vacanzieri dell’hinterland romano. La manifestazione è patrocinata dal Comune.

di Barbara Civinini

 

Il maestro Federico Fellini diceva a proposito del cibo che la vita è una combinazione di pasta e magia. Una magia che si potrà riscoprire sotto le stelle sul litorale di Cerveteri, a Cerenova, dove approda per la prima volta il re dello Street Food con la sua carovana del gusto.

Dopo aver deliziato le piazze di mezza Italia, il Festival Internazionale dello Street Food, la più importante manifestazione del cibo da strada, che quest’anno raggiunge la sua quarta edizione, fa tappa nella frazione balneare etrusca, da venerdì 7 a domenica 9 agosto, in via Veio, angolo Angelucci. L’appuntamento è patrocinato dall’Assessorato alle Attività Economiche, che con queste iniziative intende rilanciare l’economia del territorio nel post lockdown.

In questo fine settimana, dice l’assessore Luciano Ridolfi, siamo orgogliosi di accogliere nella nostra città un marchio così importante e prestigioso. Saranno tre serate adatte alle famiglie, prosegue, che potranno trascorrere, proprio nel periodo più caldo delle vacanze estive, qualche ora spensierata, all’aria aperta, degustando prodotti di qualità e soprattutto in completa sicurezza. Sembrerà di girare il mondo pur rimanendo fermi nella nostra città, spiega Ridolfi.

Infatti, sarà dato ampio spazio a cucine e prodotti tipici degli angoli più svariati del pianeta, dai carretti di Hot Dog di New York, ai chioschi di Kebab di Istanbul alle creperie di Parigi. Il tutto, naturalmente, accompagnato da una buona birra artigianale di primissima qualità dei microbirrifici italiani ed esteri.

Il Festival andrà avanti fino a dicembre e toccherà più di 80 città italiane. La manifestazione è nata dall’idea dell’imprenditore torinese Alfredo Orofino di portare nelle piazze il cibo che generalmente non si ha modo di mangiare a casa, facendo gustare agli italiani i sapori di altri paesi, utilizzando solo alimenti di qualità. Ogni tappa è guidata dagli chef da marciapiede che difendono a testa alta le loro prelibatezze gastronomiche con l’obiettivo di diffondere la passione per la buona cucina da mangiare in piedi o seduti in panchina, magari all’ombra ristoratrice di un albero.

Purtroppo, gli effetti della pandemia si sono fatti sentire anche sulle quattro ruote, tanto che gli operatori del settore nel periodo dell’emergenza hanno lamentato una perdita pari a due miliardi di euro, oltre a un ulteriore danno di milioni di euro di merce invenduta, data in molti casi in beneficenza. Oltre il 10% degli esercenti non ce l’ha fatta ed è stato costretto a chiudere l’attività.

Una soluzione temporanea potrebbe essere il “delivery”, un modo per rimanere accanto a tutti i clienti anche con il distanziamento sociale, come riporta Street food news. E allora se è vero, come dice un antico proverbio cinese che mangiare è uno dei quattro scopi della vita, mentre nessuno mai ha saputo quali siano gli altri tre, per un giorno scopriamo, in sicurezza, il fascino dei cibi da strada, dimenticando la bilancia.

Autore

  • Giornalista Pubblicista, esperta in tecniche sociali dell’Informazione, redattrice dell’Editrice cooperativa “Il Ventaglio”, addetta stampa delle cooperative pesca della Lega (ANCP), redattrice esterna della pagina agricola de “La Voce Repubblicana”, addetta alle Pari Opportunità del Gruppo di Specializzazione agroalimentare della FNSI, divenuto UNARGA, poi consigliere dell’ARGA Lazio, è stata direttrice responsabile della testata del Gruppo Archeologico di Volontari del territorio Cerite, “L’Aruspice”, per più di dieci anni. Dal 2001 è stata funzionario del Comune di Roma, per il quale ha ottenuto l’European Computer Driving Licence (ECD), e nel 2006 è stata nominata membro supplente per l’Amministrazione comunale della Commissione Pari Opportunità. Oggi in pensione anticipata, continua a coltivare la sua passione per il giornalismo e la scrittura come figlia d’arte. Suo padre, Sergio Civinini, noto giornalista dell’agroalimentare, scomparso prematuramente, è stato per innumerevoli anni vicepresidente dell’allora Associazione Stampa Agricola, Gruppo di Specializzazione della FNSI, oggi UNARGA.

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