venerdì, Novembre 22, 2024
Attualità

In arrivo l’etichetta accessibile del’olio d’oliva

Predisposta dal CREA per chi è affetto da disabilità visiva 

Dare anche a chi non vede, cioè a oltre 1.500.000 italiani, la possibilità di scegliere consapevolmente cosa mettere in tavola. Questo è lo scopo dell’etichetta accessibile dell’olio d’oliva realizzata dal CREA, con il suo centro di Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura, in collaborazione con l’Unione non vedenti e ipovedenti di Cosenza, Sisspre s.r.l. e l’azienda agricola Oli Tucci.

Grazie al linguaggio braille e alle moderne tecnologie è stata realizzata un’etichetta narrante proprio per consentire a chi è affetto da disabilità visiva il libero accesso ed un’agevole fruizione delle informazioni sulla composizione e sulle proprietà dell’olio d’oliva, alimento principe della dieta mediterranea. L’olio d’oliva, infatti, è composto da varie molecole in prevalenza dall’acido oleico, un acido grasso monoinsaturo che agisce riducendo il colesterolo dannoso, dalla vitamina E, dallo squalene con attività antitumorale, dai fenoli che gli conferiscono proprietà antiossidanti, combattendo i radicali liberi e favorendo il rinnovo cellulare. In generale, migliora lo stato di benessere dell’organismo stesso, in quanto concorre alla diminuzione di disturbi legati a patologie cardiovascolari e neurodegenerative.

L’etichetta alimentare si delinea, quindi, come uno strumento fondamentale per un consumo responsabile che tuteli il consumatore, fornendo le informazioni indispensabili per un acquisto ragionato. Nel caso dell’olio extra vergine e vergine d’oliva queste riguardano, oltre alla composizione e alle proprietà nutrizionali, altre informazioni tra cui la denominazione di vendita e la designazione dell’origine (il Paese di provenienza delle olive e dell’olio). In questo modo, quindi, è possibile tracciare il prodotto lungo l’intera filiera, dimostrandone la genuinità e l’origine e contrastandone la contraffazione. L’olio italiano è un patrimonio unico al mondo per qualità e biodiversità, che deve poter essere accessibile a tutti.

Si tratta, quindi, di un progetto di inclusione sociale, di pari opportunità nonché di educazione alimentare, in cui il CREA ha fornito le indicazioni per l’etichetta braille e ha creato lo storytelling per raccontare la cultivar, Sisspre, start up dell’innovazione, ha creato la tecnologia adatta all’etichetta narrante, l’Unione non vedenti e ipovedenti di Cosenza ha realizzato la grafica e stampato l’etichetta e Oli Tucci è stata l’azienda che ha promosso l’iniziativa.

Un ente di ricerca, inserito e radicato nel territorio come il nostro – ha dichiarato Gabriella Lo Feudo, responsabile dell’iniziativa per il CREA Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura – non poteva non avvertire la necessità dei consumatori/cittadini e quindi, mettendo a disposizione conoscenza e competenze, ha avviato questa iniziativa sociale molto importante. Leggere le etichette è un diritto/dovere dei consumatori e tutti devono essere messi nelle condizioni giuste per poterlo fare”.

Autore

  • Roberto Ambrogi

    Giornalista professionista, specializzato nel settore economico-finanziario con pluridecennale esperienza maturata attraverso tutti i tipi di media (agenzie di stampa, quotidiani e periodici, radio, tv e web). Esperto di comunicazione, effettuata in vari settori economici (per conto di società finanziarie, industrie agroalimentari, aziende commerciali e turistiche) e politici (Responsabile rapporti con la Stampa di Partiti e Gruppi Parlamentari). Attualmente Presidente di ARGA Lazio (Gruppo di specializzazione dell'Associazione Stampa Romana) e Vicepresidente di UNARGA (l'Unione delle varie ARGA regionali), Tesoriere del Gruppo Romano Corrispondenti e del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati.

    Visualizza tutti gli articoli
Hide picture