venerdì, Novembre 22, 2024
Agricoltura

Forte il richiamo dell’agricoltura sui giovani

di Gianluca De Angelis

L’agricoltura torna di moda con ben 25mila nuovi posti di lavoro nati nell’anno passato, tanto da portare il numero dei lavoratori dipendenti nel settore a 1,06 milioni. Un dato importante è anche quello dei giovani, infatti quelli sotto i 35 anni costituiscono un terzo dei lavoratori dipendenti, ben 343mila. L’Osservatorio Inps sul mondo agricolo del 2017 ha evidenziato che l’aumento è stato del 2,4 %, un dato che conferma quanto la campagna sia ora più attrattiva rispetto al passato e sia in grado di offrire opportunità occupazionali, crearne di nuove, nonché dare l’opportunità di crescita professionale, sia per chi vuole investire nelle imprese sia per chi vuole trovare una opportunità di lavoro.

E’ indicativo che otto italiani su dieci (82,1%) non vedrebbero negativamente se il proprio figlio lavorasse in agricoltura, anzi sarebbero favorevoli, percentuale che sale fino all’86,2% se consideriamo i soli genitori laureati, secondo un’analisi della Coldiretti/Censis.

Vi sono ben 55mila imprese agricole italiane condotte da under 35 e il 70% di queste opera in attività multifunzionali: trasformazione aziendale dei prodotti e vendita diretta, fattorie didattiche e agriasilo, attività ricreative, sistemazione di parchi, giardini, strade, agribenessere e cura del paesaggio, produzione di energie rinnovabili, agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, ma anche per detenuti e tossicodipendenti. Senza parlare dell’impegno a difesa della biodiversità con il 25% degli agricoltori custodi che hanno salvato 311 prodotti e razze animali dal rischio di estinzione.

Non soltanto molti giovani decidono di raccogliere il testimone dai genitori, dedicandosi alla campagna, al contrario di tanti altri che in passato l’abbandonavano, ma vi sono anche molte “new entry”, che hanno visto nell’agricoltura una possibilità di investimento e di lavoro, dando nuovo impulso e nuove idee. Tutto ciò costituisce una vera rivoluzione nel mondo agricolo, risultato di un profondo mutamento culturale, che ha portato anche a scelte nuove nel percorso scolastico. Negli ultimi sette anni, gli studenti italiani hanno scelto in gran numero la facoltà di Agraria, che ha fatto registrare un aumento del 14,5% delle iscrizioni, in netta controtendenza al calo generale del 6,8% degli universitari, che sono scesi negli anni fino ad arrivare ad appena 1,67 milioni nel 2017/18, secondo un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’Anvur, l’Istituto nazionale che valuta la ricerca scientifica e l’università italiana.

Tra i vari dati raccolti in tutto il Paese, è interessante rilevare, per esempio, la situazione della Puglia, che si conferma la regione con il maggior numero di lavoratori dipendenti in agricoltura, oltre 184mila, mentre le aziende che assumono mano d’opera in questa parte d’Italia sono salite di 182 unità. E questo nonostante i problemi climatici degli anni passati, che tanti problemi hanno causato alla produzione agricola, con una ricaduta economica rilevante. Le aziende che in Puglia sono condotte da giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54% rispetto alla media e un fatturato più elevato del 75%, con il 50 % di occupati per azienda in più”.

Comunque in questo quadro generale non va dimenticato che nelle campagne italiane oltre un quarto degli occupati è di origine straniera, tanto che da un’analisi della Coldiretti risulta che i 346 mila lavoratori stranieri rappresentano il 26,2% del totale. La stessa Coldiretti dichiara a questo proposito che “i lavoratori stranieri contribuiscono in modo determinante all’economia agricola del Paese” e che “va assicurata la legalità per combattere fenomeni malavitosi che umiliano gli uomini e il proprio lavoro, gettando ombra sul settore”.

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