giovedì, Novembre 21, 2024
Agricoltura

Cia lancia la rete transnazionale per l’agricoltura sociale

La presentazione a Bruxelles con il Forum Nazionale Agricoltura Sociale e il Gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo

 

Accrescere la diffusione dell’agricoltura sociale in tutti i Paesi europei a partire da quelli dell’Area mediterranea – oggi luogo di cambiamenti epocali – contribuendo a ridefinire politiche di inclusione e di cooperazione tra gli Stati, anche sul fronte immigrazione.

Questo l’obiettivo di Cia-Agricoltori Italiani e Forum Nazionale Agricoltura Sociale che, attraverso la costituzione di Euro+Med Agri-Social Forum, vogliono dar vita a una rete internazionale capace di affrontare in maniera sinergica le opportunità e le problematiche del Mediterraneo.

La presentazione dell’attività e l’avvio dell’iter costitutivo dell’associazione è avvenuto a Bruxelles in un convegno organizzato in una delle sale del Parlamento europeo e che ha visto la partecipazione del vicepresidente dell’europarlamento David Sassoli, insieme a quella del viceministro del Ministero delle Politiche agricole, Andrea Olivero.

L’Italia si colloca ai primi posti dello scenario europeo con oltre 3.000 progetti e pratiche di agricoltura sociale all’attivo, 4 mila addetti su tutto il territorio e un valore della produzione di oltre 200 milioni di euro.

Partendo quindi dall’expertise maturata sul territorio italiano, la nascita di Euro+Med Agri-Social Forum si propone di  creare adesso uno spazio politico e culturale di discussione e di confronto condiviso a livello internazionale con tutti i soggetti e reti che si occupano di agricoltura sociale sia nell’Unione che nei Paesi extra Ue che si affacciano sul Mediterraneo.

Un proposito che ha visto già avviare contatti con le varie realtà che si occupano di questi temi, al fine di favorire lo scambio di conoscenze ed esperienze e sviluppare una comunicazione efficace nei confronti dei cittadini europei.

“L’agricoltura sociale – ha dichiarato Dino Scanavino, presidente nazionale di Cia – è una delle pratiche che maggiormente può contribuire a conseguire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile contenuti nell’Agenda 2030 e riuscire nell’obiettivo di costruire un’economia sociale, solidale e responsabile, dove il settore primario assolva anche ad una funzione di servizio per il benessere dell’intera comunità, proprio partendo dai più deboli. In questo senso – continua Scanavino – l’agricoltura sociale può davvero rappresentare un’esperienza concreta, anche simbolica, capace di rilanciare il progetto di un’Europa Unita”.

 

 

Cristiana Persia

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