venerdì, Novembre 22, 2024
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Approvata la riforma del mercato interno del riso

Al via in CDM il decreto per semplificare tutto il settore

Uno fra i prodotti di più antica tradizione italiana, il riso  può finalmente vantarsi di una protezione legislativa più adeguata alle sfide che il mercato internazionale quotidianamente sollecita.

In attuazione del collegato agricoltura, oggi il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato le nuove disposizioni  sul mercato interno del riso.

Fra le principali novità del decreto, oltre alla semplificazione normativa, sono state inserite numerose clausole per la salvaguardia delle varietà di riso italiane.

Viene poi introdotta la disciplina per il miglioramento genetico per poter valorizzare  l’enorme patrimonio varietale risicolo italiano (oltre 200 tipologie).

Attenzione poi alla tutela del consumatore, che verrà aiutato nelle sue scelte attraverso una maggiore trasparenza delle etichette ed un rafforzamento dei controlli sulla filiera del prodotto.

“Questo provvedimento – spiega il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina – rientra nelle azioni che stiamo portando avanti per un settore fondamentale per l’Italia come quello del riso, che attraversa una fase complessa. Continueremo a insistere con Bruxelles per avere risposte ad una crisi di settore che è europea, ma che ci riguarda molto da vicino essendo i più grandi produttori per questo prodotto dell’Unione” precisando che la linea politica italiana è quella di sollecitare la Commissione ad una revisione della sua politica di importazione verso alcuni Paesi in via di sviluppo.  Il dazio zero attuato nei confronti di alcune nazioni asiatiche per sostenerne lo stato di difficoltà sta danneggiando tutti i produttori dei Paesi membri, e fra questi  in primis l’Italia a causa degli scarsi controlli attuati che determina un grande sforamento delle quote inizialmente concesse.

“Su questo continueremo a lavorare anche nelle prossime ore – ha precisato il ministro –  così come ci aspettiamo un via libera dall’Ue sul decreto sull’origine obbligatoria in etichetta per il riso inviato a Bruxelles già lo scorso aprile”.

 

Cristiana Persia

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