giovedì, Novembre 21, 2024
Ambiente

Energia green e più efficienza per il futuro del Pianeta

Non solo fonti alternative, ma anche politiche di efficienza e contenimento degli sprechi devono informare le scelte di governi e consumatori per  assicurare un nuovo modello sostenibile di crescita economico. 

Conciliare lo sviluppo economico con il contenimento delle emissioni in atmosfera che l’economia tradizionale impone da oltre due secoli è una delle questioni più spinose sui tavoli di tutti i Paesi più industrializzati.

Ad analizzare gli scenari generali, mettendo in evidenza come  anche politiche energetiche green possano ben conciliarsi con ottimi  tassi di crescita, pur salvaguardano il Pianeta, è  un nuovo rapporto “Scelte di energia pulita: vantaggi, rischi e contropartite delle tecnologie a bassa  emissione di Co2”, pubblicato da un panel di consolidati esperti internazionali  in occasione del Forum internazionale sull’Energia che a  Vienna, sotto l’egida dell’Onu,  ormai dal 2009 riunisce i principali rappresentanti di Governi, società civile, organizzazioni non governative ed esponenti  del settore privato con l’obiettivo di  individuare le migliori strategie per ridurre l’inquinamento atmosferico.

Scontato il fatto che le energie alternative portino chiari vantaggi  all’ambiente, con una netta riduzione delle emissioni di quei gas serra che stanno condizionando il cambiamento climatico a cui assistiamo, il rapporto di quest’anno si concentra soprattutto sull’effetto moltiplicatore per i benefici ottenuti  offerto dall’utilizzo congiunto delle tecnologie di efficienza energetica con quelle di approvvigionamento elettrico da fonti a basse emissioni di carbonio.

La combinazione di questi due fattori – secondo gli esperti – avrebbe il potenziale di ridurre entro il 2050 di circa il 34% le emissioni di Co2.  In termini assoluti questo significa che con politiche governative ben  orientate in questi settori ogni anno si eviterebbe di riversare  nell’atmosfera quasi 25 miliardi di tonnellate di Gas serra in meno, abbattendo insieme ben 17 milioni di tonnellate  di particolato e tre miliardi di emissioni tossiche che quotidianamente avvelenano l’aria.

Parimenti  una conversione quasi totale delle nostre società all’illuminazione al LED, unita con un miglioramento dell’efficienza generale ed una adeguata transizione verso energie alternative, permetterebbe alla domanda in questo settore di crescere fino a 3 volte rispetto all’attuale richiesta,  pur riducendo la percentuale di impatto inquinante rispetto ai valori registrati adesso.

Anche l’adozione diffusa delle attuali tecnologie per l’efficienza energetica degli edifici viene indicata come fondamentale per contribuire a salvaguardare l’Ambiente.  Una giusta promozione delle misure di isolamento  in questo comparto sono in grado, già da ora,  di ridurre fino al 50%  le emissioni  di gas serra che un obsoleto ciclo di riscaldamento e raffreddamento delle nostre abitazioni ancora causa.

Il panel di esperti mette però  in evidenza anche una grossa criticità legata ad una transizione energetica verso fonti green. Se da un alto sono evidenti i risparmi sia in termini di acqua che di terra apportati dalle energie green, ( si preserverebbero oltre 200 miliardi di metri cubi l’anno di acqua e quasi 150.000 km2 di suolo utilizzati  per l’occupazione di impianti), tuttavia il processo di implementazione verso le energie pulite richiede un gran numero di infrastrutture aggiuntive e nuovi reti per il cablaggio di diffusione. E’ stato calcolato che questo cambiamento  entro il 2050 avrà bisogno di  oltre 600 milioni di tonnellate di risorse minerarie.  Una necessità che se non adeguatamente affrontata – sottolinea il rapporto –  potrebbe essere foriera nuovamente di  gravi  problemi ambientali.

Cristiana Persia

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