giovedì, Novembre 21, 2024
Agricoltura

A Cerveteri l’olio “fatto in casa”

Il Comune di Cerveteri mette a disposizione dei cittadini le aree verdi pubbliche per l’autoproduzione gratuita e a chilometri zero dell’olio d’oliva. Si preannuncia un’annata pessima per l’olivicoltura. La Coldiretti ha lanciato l’allarme. E’ prevista una perdita economica di 150 milioni di euro.

di Barbara Civinini

Mentre la campagna olivicola di quest’anno si annuncia peggiore del previsto, dopo il famigerato “annus horribilis“, non solo a causa del maltempo invernale, ma anche della grave siccità estiva, il Comune di Cerveteri mette a disposizione le piante d’ulivo che fanno bella mostra di sé nelle aree verdi pubbliche, per fare l’olio in casa. I residenti nella piccola cittadina laziale potranno quindi autoprodurre l’olio per la propria famiglia non solo a Km zero ma anche a costi zero, semplicemente rimboccandosi le maniche.

L’Assessore all’Agricoltura del Comune di Cerveteri, Riccardo Ferri

Anche quest’anno, infatti, l’Assessorato allo Sviluppo Sostenibile del Comune di Cerveteri ha approvato la relativa delibera: le aree verdi dove poter fare la raccolta vanno dal Granarone, al Parco della Legnara, al Parco di via Martiri delle Foibe. “La nostra terra ha la fortuna di avere degli olivi bellissimi, che fanno una buona produzione – ha dichiarato Riccardo Ferri, assessore all’Agricoltura del Comune di Cerveteri – autorizzando i cittadini a cogliere le olive per portarle direttamente al frantoio vogliamo favorire la riattivazione di tutte quelle cure di cui le piante hanno bisogno per crescere in salute e mantenere la produzione”.

L’unico requisito che bisogna possedere per chiedere un’area di raccolta, come si è accennato, è la residenza nel Comune di Cerveteri. A ogni cittadino selezionato sono assegnate, in un’unica area, al massimo cinque piante, per un periodo di tre mesi, cui, naturalmente, deve prestare tutte le cure necessarie. Il Comune, comunque, si solleva da ogni responsabilità per gli eventuali danni in cui dovessero incorrere i più o meno provetti raccoglitori.

Il frutto della raccolta, ovviamente, può essere destinato al solo consumo personale e non al commercio. Per ogni informazione utile i cittadini si possono rivolgere allo 0689630200. Un’iniziativa economicamente conveniente, anche perché i prezzi dell’olio quest’anno si preannunciano in crescita, a causa della contrazione del settore.

Il presidente della Coldiretti del Lazio, Granieri, già lo scorso mese ha lanciato un grido d’allarme: “Previsioni ancora prudenti indicano una perdita media di produzione del 40% rispetto ai volumi della scorsa raccolta, con una contrazione che si spalmerà uniformemente sul territorio regionale. Si calcola che il calo di produzione equivarrà a una perdita economica di 150 milioni di euro: 60 milioni di euro che andranno persi nella Sabina tra Roma e Rieti, altri 60 si stima mancheranno tra Latina e Frosinone e 30 milioni in fumo nell’area viterbese delle Dop Canino e Tuscia”.

Anche secondo le più rosee previsioni del CNO, il Consorzio Nazionale degli Olivicoltori (che ha reso nota l’intenzione di fondersi con l’UNASCO, l’Unione Nazionale Produttori Olivicoli, per dar vita ad una delle più grandi unioni del settore) la produzione stimata sembra essere comunque ancora lontana dal raggiungere gli standard di una campagna olearia ordinaria.

 

Autore

  • Giornalista Pubblicista, esperta in tecniche sociali dell’Informazione, redattrice dell’Editrice cooperativa “Il Ventaglio”, addetta stampa delle cooperative pesca della Lega (ANCP), redattrice esterna della pagina agricola de “La Voce Repubblicana”, addetta alle Pari Opportunità del Gruppo di Specializzazione agroalimentare della FNSI, divenuto UNARGA, poi consigliere dell’ARGA Lazio, è stata direttrice responsabile della testata del Gruppo Archeologico di Volontari del territorio Cerite, “L’Aruspice”, per più di dieci anni. Dal 2001 è stata funzionario del Comune di Roma, per il quale ha ottenuto l’European Computer Driving Licence (ECD), e nel 2006 è stata nominata membro supplente per l’Amministrazione comunale della Commissione Pari Opportunità. Oggi in pensione anticipata, continua a coltivare la sua passione per il giornalismo e la scrittura come figlia d’arte. Suo padre, Sergio Civinini, noto giornalista dell’agroalimentare, scomparso prematuramente, è stato per innumerevoli anni vicepresidente dell’allora Associazione Stampa Agricola, Gruppo di Specializzazione della FNSI, oggi UNARGA.

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