venerdì, Novembre 22, 2024
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“Specie Aliene” in Europa. La Ue sviluppa una app per tracciarle

Identificare e condividere le informazioni sulle cosiddette specie “aliene” invasive, ovvero animali e piante provenienti da altre parti del mondo e che mettono a repentaglio l’ecosistema dei vari paesi europei. Questo lo scopo primario dell’applicazione digitale da scaricare, gratuitamente, sul proprio dispositivo cellulare

Una specie aliena che si inserisce in un nuovo habitat può essere non adatta o non in grado di adattarsi e quindi estinguersi nel nuovo areale o mantenere livelli di popolazione molto bassi, magari solo per un breve periodo di tempo. Esistono molti casi in cui, però, una specie aliena riesce ad adattarsi e a sopravvivere in un habitat nuovo e differente da quello in cui essa si è evoluta e in cui normalmente vive. In questi casi la specie può prosperare nel nuovo ambiente, riproducendosi anche in grandi numeri e per lunghi periodi di tempo.

In molti casi, una specie aliena che si adatta a un nuovo habitat ne altera l’equilibrio, ad esempio entrando in competizione con una o più specie autoctone. In alcuni casi, la specie alloctona prende il sopravvento su una o più specie originarie, portando le popolazioni autoctone persino all’estinzione. Uno dei frequenti motivi del vantaggio delle specie aliene su quelle autoctone è l’assenza di predatori e parassiti specifici che possano frenare la crescita di queste popolazioni.

Ad oggi sono migliaia, le specie aliene introdotte pressoché in tutti gli ambienti del mondo, spesso con risultati di considerevole impatto ambientale ed economico. In Europa si stima che siano state introdotte oltre 13000 specie aliene, e che oltre 1300 di queste causino impatti negativi sull’ambiente.

Proprio per cercare di arginare questo difficile problema la Joint Research Centre della Commissione europea ha sviluppato una nuova app che permetterà, grazie ai contributi che arriveranno dai cittadini, di creare una vera e propria mappa per tracciare la diffusione di animali e piante, provenienti da altre parti del mondo, pericolosi per l’ambiente del territorio della Comunità Europea.

“Il bello di questa app – spiega il commissario europeo Tibor Navracsics, responsabile per il Joint Research Centre – è che trasforma gli utenti in una sorta di cittadino – scienziato, in grado di monitorare le specie che minacciano la biodiversità nell’Ue”.

La lista comprende ad esempio lo scoiattolo grigio americano, portatore di un virus letale per il locale scoiattolo rosso, o il gambero d’acqua dolce, Pacifastacus leniusculus, sempre di provenienza nordamericana, che porta invece un fungo che rischia di fare estinguere le specie locali.

Le specie aliene, spiegano dalla Commissione europea, provocano ogni anno danni per milioni di euro. La app è gratis e può essere scaricata per i sistemi Android e iOS.

 

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