giovedì, Novembre 21, 2024
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Il CREA punta di diamante per la ricerca in agricoltura

Il Consiglio è entrato per la prima volta nella top 10 europea tra gli enti di ricerca per i finanziamenti ottenuti nel settore “Food Security, Sustainable Agriculture and Forestry, Marine, Maritime and Inland Water Research and the Bioeconomy”.

Il CREA, ente di ricerca del ministero delle Politiche Agricole e Forestali, è entrato per la prima voltanella top ten europea tra gli enti di ricerca per i finanziamenti ottenuti nel settore “Food Security, Sustainable Agriculture and Forestry, Marine, Maritime and Inland Water Research and the Bioeconomy”. Alla sua prima partecipazione il CREA ottiene un significativo riconoscimento nel contesto internazionale, entrando nei primi venti posti di questa speciale classifica, appena alle spalle del CNR (7° e primo tra gli italiani) e davanti all’Università di Bologna (18°). Il merito è in primo luogo dei ricercatori che hanno partecipato ai progetti vincenti e il successo ottenuto è un riconoscimento dell’eccellenza del loro lavoro e di quello dei loro collaboratori.

Oltre che per le risorse ottenute (più di 3,2 milioni di euro) la partecipazione a progetti europei è fondamentale per la crescita professionale dei gruppi di ricerca e per l’internazionalizzazione dell’Ente – si legge in una nota dell’ente di ricerca  dove viene specificato che – la classifica europea per la “Sfida sociale 2” è guidata dall’INRA (Francia), già seconda nel 2015 e nel 2014. La posizione di leadership dell’INRA e di altre istituzioni olandesi, danesi, inglesi, tedesche e danesi sempre in ottima posizione anno dopo anno, dipende non solo dalle dimensioni (l’INRA è grande sei volte il CREA) ma anche dalla capacità di assumere il ruolo di coordinamento dei progetti. Il risultato positivo del CREA è in parte sorprendente perché le strutture dell’Ente hanno sempre un ruolo di partner di progetti coordinati da altri.

Il CREA intende impegnarsi nella creazione di una struttura (ad esempio sul modello di INRA Transfert) dotata di persone esperte di Project Management e profondi conoscitori degli strumenti di politica comunitaria che diano supporto a quei ricercatori che si vogliano proporre come coordinatori, li assistano nella predisposizione delle proposte per ogni aspetto non strettamente scientifico e li affianchino nella gestione quotidiana dei rapporti con i partner e con la Commissione europea.

Essere fra i migliori 10 enti di ricerca in Europa – ha commentato Salvatore Parlato –  per i finanziamenti ottenuti è un fatto che mi inorgoglisce, perché è la dimostrazione concreta dell’eccellenza che risiede nel nostro patrimonio di competenze . A un anno e mezzo dalla sua nascita il CREA ottiene questo significativo successo che premia l’idea di un ente unico per la ricerca sull’agroalimentare”.

Si congratula del buon risultato ottenuto dal CREA anche il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina che aggiunge: “Vogliamo continuare a investire con decisione in ricerca pubblica perché è una chiave strategica per il futuro delle nostre filiere”.

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