venerdì, Novembre 22, 2024
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Metà dell’EVO italiano parla pugliese

Olio-extravergine-olivaÈ sempre la Puglia la locomotiva dell’olio extra vergine di oliva italiano di qualità. Nonostante il calo di oltre il 50% della produzione nazionale stimato da Ismea e Unaprol, la regione, nella campagna 2016/17 con oltre 121 mila tonnellate di prodotto su un totale nazionale di 242 mila, mantiene con il suo 50% la maglia rosa della produzione dell’intera penisola.

Oltre 60 milioni di alberi di olivo su 250 milioni a livello nazionale; 374 mila gli ettari coltivati da Nord a Sud del “tacco d’Italia” lungo più di 400 chilometri, dove l’albero di olivo è un elemento inscindibile del paesaggio del territorio. Il suo punto di forza è riposto anche nelle caratteristiche uniche delle varietà che la Puglia è in grado di offrire sul mercato mondiale. Oli extra vergine di oliva caratterizzati da una mediana di acido oleico molto alta che si spinge fino all’84%.

“Per questo motivo – afferma Pietro Sandali, direttore generale di Unaprol alla manifestazione congiunta organizzata a Bari da Coldiretti Puglia con la collaborazione del Consorzio Olivicolo Italiano, gli oli pugliesi sono richiesti da tutto il mondo per dare sostanza, corpo e sapore ad altri oli caratterizzati da valori più bassi di acido oleico”. Ma la Puglia con i suoi oltre 1.300 frantoi è anche il grande laboratorio per la tecnologia della qualità. Qui la nuova tecnologia italiana ha permesso di migliorare l’offerta di oli extra vergine di alta qualità che tutto il mondo c’invidia e che cerca di imitare. “Un primato tutto italiano – ha concluso Sandali – che è il frutto di un equilibrio tra genetica e innovazione nel campo della ricerca mondiale”.

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