giovedì, Novembre 21, 2024
EXPO 2015

Un giro di extra vergine tracciato per celebrare l’EXPO

Dal convegno sulla biodiversità delle filiere olivicole, organizzato da Unaprol, emerge la mappa della fantastica produzione del nostro Paese

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Il profilo dell’olivicoltura di qualità italiana emerge dal convegno sulla biodiversità delle filiere tracciate organizzato da Unaprol nell’area Agriexpo all’ingresso Sud del Cardo ad Expo. 700 filiere e 7000 aziende inserite nel più grande progetto europeo di tracciabilità che esalta i sapori di oltre 350 varietà diverse. Da Nord a Sud del Belpaese s’incontra una molteplicità di espressioni organolettiche che conferiscono al prodotto locale una tipicità unica e spesso irripetibile. Nella sostanza la differenza tra le produzioni olearie delle regioni italiane e altri oli non italiani è legata ad un particolare patrimonio chimico, costituito da un centinaio di molecole presenti in concentrazioni molto limitate e addirittura non presenti in questi ultimi, le cui variabili costituiscono la differenza esplicita che contribuisce a determinare la biodiversità italiana promossa da Unaprol – Consorzio Olivicolo italiano.

Gli altri fattori che contribuiscono a diversificare la produzione italiana sono il clima, l’altitudine, il paesaggio rurale circostante nel quale l’albero di olivo è perfettamente integrato. Elementi  che conferiscono all’olio extra vergine di oliva di alta qualità della filiera olivicola italiana di Unaprol,  profili organolettici costituiti da profumi, sensazioni e sapori caratteristici.

Numerose le varietà di olive presenti nella penisola. Tra queste: Taggiasca e Lavagnina in Liguria; Frantoio e Leccino in Toscana; Casaliva sul Lago di Garda; Moraiolo in Umbria; Carboncella in Sabina; Gentile in Abruzzo; Rotondella in Campania; Ogliarola, Coratina, Cima e Cellina in Puglia; Carolea e Dolce di Rossano in Calabria; Nocellara del Belice e Tonda Iblea in Sicilia; Bosana, Nera di Gonnos, Pizz’e Carroga in Sardegna. Sono queste le varietà prevalenti che determinano la differenza tra i profili organolettici degli extra vergini locali.

Si va dall’olio delicato, dall’aroma dolcissimo e pronto per l’immediato consumo, a quello fruttato e ricco di sapore. C’è l’extra vergine con sensazione erbacea e quello con retrogusto amaro di mandorla con pizzicore lieve. Giallo oro, con tonalità intense e velato.  Dai riflessi verdi ed aranciati con profumi di erba di sfalcio. Tutti i colori del sole, che racchiudono i mille sapori dell’olio extra vergine di oliva prodotto in Italia che i consumatori potranno ancora apprezzare nelle ultime due tappe sulle filiere tracciate del Centro Nord e del Centro Sud organizzate da Unaprol il prossimo 29 e 30 ottobre a Milano e chiudere EXPO 2015 con un giro di extra vergine veramente italiano e garantito dal progetto di tracciabilità del consorzio olivicolo italiano.

Autore

  • Roberto Ambrogi

    Giornalista professionista, specializzato nel settore economico-finanziario con pluridecennale esperienza maturata attraverso tutti i tipi di media (agenzie di stampa, quotidiani e periodici, radio, tv e web). Esperto di comunicazione, effettuata in vari settori economici (per conto di società finanziarie, industrie agroalimentari, aziende commerciali e turistiche) e politici (Responsabile rapporti con la Stampa di Partiti e Gruppi Parlamentari). Attualmente Presidente di ARGA Lazio (Gruppo di specializzazione dell'Associazione Stampa Romana) e Vicepresidente di UNARGA (l'Unione delle varie ARGA regionali), Tesoriere del Gruppo Romano Corrispondenti e del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati.

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