LATTE: COLDIRETTI LAZIO, ATTESA PER IL PROSSIMO TAVOLO ALLA REGIONE LAZIO
La novità del prossimo appuntamento, fissato per lunedì 5 ottobre, la partecipazione degli industriali.
Si riunirà il prossimo 5 ottobre, presso la Regione Lazio, il tavolo di confronto al quale si siederanno tutte le componenti della filiera zootecnica per continuare la trattativa sul prezzo del latte. Un incontro al quale Coldiretti Lazio guarda con molto interesse, soprattutto per l’annunciata partecipazione dell’industria che, sull’onda degli accordi sanciti al livello nazionale, si è detta disponibile alla definizione di un parametro di riferimento condiviso da utilizzare per l’indicizzazione del prezzo del latte.
Coldiretti del Lazio, quindi, a questo punto si attende, a fronte di una tale apertura, di poter sfruttare anche nel Lazio le novità introdotte a livello nazionale e comunitario nell’ambito soprattutto delle misure tese a riportare il giusto equilibrio nelle relazioni contrattuali nel settore lattiero caseario.
In particolare, Coldiretti Lazio, fa notare come nel decreto legge 5 maggio 2015, convertito con la legge 2 luglio 2015 n. 91, venga ribadito l’obbligo del contratto scritto nella consegna del latte fresco, con durata minima di 12 mesi, e contenente chiaramente il prezzo da pagare alla consegna sia esso fisso o legato a parametri di mercato, volumi, qualità ma soprattutto indicizzato in base ai costi di produzione.
La Coldiretti del Lazio parteciperà alla trattativa chiedendo di seguire il Ministero delle Politiche agricole nei lavori del tavolo tecnico paritetico aperto dallo stesso e che entro la fine di ottobre ha proprio il compito di individuare, con il supporto tecnico e metodologico di ISMEA, un indicatore sintetico che consenta di identificare in maniera oggettiva il prodotto, i mercati e gli imput rappresentativi delle dinamiche del mercato lattiero, idonei a ridurre al minimo la soggettività delle scelte.
Il latte è uno degli alimenti di più largo consumo presente nel 99% delle famiglie che ne bevono in media circa 700 milioni di litri, solo nel Lazio, per un valore di circa 1 milione di euro.
Tuttavia, Coldiretti Lazio, non manca di sottolineare l’iniqua distribuzione del valore lungo la filiera laddove poco più del 18% è rappresentato dalla quota agricola, mentre il 38% va all’industria e ben il 43,5% è costituito dai margini di distribuzione che si formano tra il cancello dell’azienda agricola e l’acquisto da parte del consumatore.