Mobilità pulita, in Fiera il primo furgone a idrogeno
Realizzato dalla Fondazione H2U “The Hydrogen University” con sede a Monopoli
Alla Fiera del Levante è possibile visitare il primo veicolo al mondo in grado di produrre e immagazzinare energia rinnovabile mediante idrogeno. È il furgone H2M (H2 mobile), dalla Fondazione H2U “The Hydrogen University” con sede a Monopoli, che lo ha realizzato con il cofinanziamento della Regione Puglia, con fondi Carbon Tax-Ministero dell’Ambiente, e in partenariato con l’Università Aldo Moro di Bari.
Il furgone è lungo 15 metri, dispone di sala multimediale e produce idrogeno dai suoi pannelli fotovoltaici da 6 kilowatt. L’impianto fotovoltaico alimenta un elettrolizzatore per la produzione di idrogeno che viene a sua volta stoccato in bombole da cinquanta litri ciascuna, grazie a ventiquattro batterie tampone.
«La tappa di Bari, alla Fiera del Levante – spiega il presidente della Fondazione H2U, il fisico Nicola Conenna – è importante per noi perché il mezzo è stato concepito in Puglia, con tecnologie presenti e disponibili nel Sud Italia. Lo sviluppo di una filiera dell’idrogeno decentrato potrebbe dare una mano importante all’economia locale e allo sviluppo sociale delle regioni meridionali: un segnale importante sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici, specialmente nel 2015 che è l’anno della conferenza sul clima che si terrà a Parigi a fine anno”
“Questo furgone – continua Conenna – è un work in progress, nel senso che è disponibile ad accogliere altre tecnologie per la sostenibilità e l’ambiente. Anche per questo motivo abbiamo installato nell’aula multimediale una stampante 3D, perché innovazione e tutela ambientale possono essere coniugate. Queste stampanti, infatti, possono realizzare piccole serie d’oggetti, senza scarti, salvaguardando risorse, e producendo beni con filiere corte, quasi a chilometro zero”.
Dopo un lavoro durato due anni- conclude Conenna – “il veicolo è pronto per iniziare il proprio viaggio, portando con sé un modello energetico e produttivo alternativo, diffuso, decentrato e rinnovabile, totalmente carbon free, senza emissioni dannose per il clima e in grado, come modello, di salvare il pianeta dal riscaldamento globale”.