Mestieri di ieri e di oggi: il maniscalco
Ci sono mestieri che pochi immaginano possano sopravvivere intatti al trascorrere del tempo. Nell’era di internet, del net-job, del digitale e del futuribile è difficile pensare che in alcuni settori, primo fra tutti quello dell’agricoltura e dell’allevamento, esistono ancora – anzi, sono indispensabili – mestieri e specializzazioni che si credono ormai scomparsi. Uno tra questi è quello del maniscalco. Chi vive in città (soprattutto i giovanissimi) forse non ne conoscono neppure l’esistenza, né sanno che i cavalli delle carrozzelle per turisti e gli asinelli del parco giochi hanno estremo bisogno di questi artigiani. Al massimo hanno presenti solo gli stereotipi del “blacksmith” intravvisto in qualche pellicola western. Invece (è vero, ormai quasi esclusivamente in campagna) i maniscalchi sono ancora all’opera. Certo, anche loro si sono modernizzati. Le loro botteghe non sono più quelle di una volta, non stanno più ad aspettare lì i loro clienti ma si sono attrezzati con officine mobili: un furgone pieno di attrezzi e…”pezzi di ricambio” e via, a sistemare gli zoccoli dei quadrupedi che ancora resistono, imperterriti, a trasportare persone e cose sulle stradine e sulle mulattiere del nostro Bel Paese.