giovedì, Novembre 21, 2024
Agricoltura

Caporalato. Linea dura del Governo

Un pacchetto di misure drastiche per contrastare il fenomeno messe a punto dai ministri Martina e Orlando. Responsabilità in solido anche per chi beneficia del reato

 

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Il Guardasigilli Andrea Orlando e il ministro delle Politiche Agricole e Forestali Maurizio Martina

Tragedie come la morte di Paola Clemente, la bracciante che nel luglio scorso ha perso la vita nel foggiano a causa di un malore per le condizioni di lavoro esasperate a cui era sottoposta, hanno rappresentato solo l’ultimo atto di un dramma che si consuma ormai quotidianamente nelle campagne agricole, in particolare quelle del Sud,  e che vede i lavoratori confrontarsi  con la recrudescenza di sempre più diffusi  fenomeni di caporalato, che sembravano invece non intaccare più il mondo del lavoro.

Per cercare di porre al più presto un argine stabile a contrasto di questi  comportamenti illegali, che pur già puniti dal codice penale (art. 603 bis)  sembrano non spaventare i criminali che lo praticano oggi come ieri sui lavoratori del mondo rurale, il Guardasigilli Andrea Orlando e il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, hanno messo a punto un pacchetto di nuove misure per contrastare questo fenomeno in maniera più efficace.  Confisca di tutti i beni connessi a questi illeciti penali ed estensione della responsabilità in solido da chi ha compiuto il reato a chi abbia beneficiato in maniera diretta o indiretta da queste attività sono i pilastri su cui si svilupperanno le nuove azioni di contrasto.

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Il ministero di Grazia e Giustizia dove si è svolta conferenza stampa di presentazione delle nuove misure sul caporalato

“Abbiamo visto che l’inasprimento delle misure coercitive sulla persona per reati che principalmente hanno ad oggetto un arricchimento economico, non costituisce sempre il deterrente più efficace – ha dichiarato il Ministro Orlando nel corso della conferenza stampa per illustrare l’iniziativa – mentre colpire direttamente i patrimoni  di chi guadagna attraverso queste azioni criminali in genere è più incisivo”

E visto che è proprio il profitto illecito il principale movente sia di chi si macchia direttamente dell’attività di caporalato o approfitta dei surplus indotti da questo crimine che lede la dignità umana della persona prima ancora di quella del lavoratore, le misure prevedono ad esempio la confisca diretta dei patrimoni accumulati con queste attività (al momento è previsto che ciò sia affidato alla valutazione discrezionale del giudice); la responsabilità in solido fra i caporali e chi ha ricevuto direttamente o indirettamente da questo operato un guadagno (lo sfruttamento dei lavoratori produce quasi sempre un vantaggio per le aziende, spesso costituite in forma societaria o associativa),  mentre a maggior tutela delle vittime  viene loro esteso l’indennizzo a carico dello Stato.

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Il Guardasigilli Andrea Orlando (a sin:) e il ministro delle Politiche Agricole e Forestali Maurizio Martina

Tutte misure che, sottolinea il Ministro Martina, dovrebbero riuscire a contrastare anche l’alterazione delle regole del mercato agricolo create dalle attività illecite di imprenditori senza scrupolo ai danni di quella parte sana del Paese che per i propri dipendenti e collaboratori segue invece in maniera scrupolosa la normativa del lavoro.

A sottolineare comunque quanto lo scenario di sfruttamento dei lavoratori agricoli sia spesso frutto non tanto dell’azione di un singolo, quanto delle manovre legate alla grande criminalità organizzata, i due ministri hanno annunciato di aver chiesto anche la collaborazione della Direzione Nazionale Antimafia per valutare con ancor maggiore precisione tutti gli aspetti degli interventi da predisporre in questo ambito.

Le nuove misure saranno inserite nel provvedimento sulle misure di prevenzione dei tribunali attualmente in esame al Parlamento. “E’ un provvedimento – ha spiegato Orlando – che ha una spinta oggettiva e dovrebbe procedere con rapidità. Tuttavia –  sottolinea il Guardasigilli – vista l’urgenza delle misure a protezione dei lavoratori è anche previsto che siano stralciate, qualora il procedimento a cui sono accorpate subisca rallentamenti”.

Ma non sono previsti solo inasprimenti di pena.

Per cercare di fronteggiare le complesse problematiche del mondo rurale di oggi,  il Governo  da una parte agisce per combattere i patrimoni che crescono e si sviluppano nell’illegalità, ma parallelamente ha messo in campo azioni  peri incentivare la responsabilità di impresa verso comportamenti virtuosi che possano essere riconosciuti immediatamente anche  dal consumatore e premiati da quest’ultimo attraverso la preferenza d’acquisto.

E’ il caso della rete del lavoro agricolo di qualità, piattaforma entrata in funzione lo scorso primo settembre, che chiede alle imprese che volontariamente vi aderiscono di dimostrare di essere in regola con tutti gli adempimenti della normativa in tema lavoro. Allo stesso tempo  oltre a permettere uno  snellimento di tutte le procedure burocratiche, attribuisce alle aziende la certificazione etica per il rispetto mostrato nei confronti di tutti i propri lavoratori.

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