mercoledì, Settembre 25, 2024
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Vino e olio: a Fermo in mostra le nuove tecnologie per la filiera

20150114_123944Puntare sull’innovazione, su competenze di antichissima tradizione, sulla  conoscenza approfondita del territorio per offrire una maggiore competitività al settore oleario ed enologico in Italia e affrontare con rinvigorito slancio il mercato internazionale.  E’ quanto ci si propone con Enoliexpo Adriatica, la fiera specializzata per i settori di  vitivinicoltura e olivicoltura, la cui seconda edizione è in programma a Fermo, nelle Marche,  dal prossimo 30 gennaio al 1 febbraio.

La manifestazione (presentata alla Camera dei Deputati dagli on. Paolo Petrini e Colomba Mongiello, dal Direttore Generale di Unaprol Pietro Sandali e dal presidente della Coldiretti di Ascoli Piceno Paolo Mazzoni), ha un preciso obiettivo: legare in maniera salda e continuativa  innovazione tecnologica ed agricoltura, offrendo agli addetti di settore le più recenti novità nel campo della meccanica,  della ricerca scientifica e dei modelli di organizzazione aziendale. Un modo per ottenere l’esperienza necessaria a fronteggiare le continue sfide poste dalla globalizzazione dei commerci, dalle insidie dei cambiamenti climatici e dai rischi di contaminazioni di agenti patogeni o biologici.

Una biennale, quella di Enoliexpo, unica per specializzazione nei comparti di vino e olio che,  come spiegato da Sonia Villani (AD di Globe Trotter, l’organizzazione che ha curato la manifestazione)  ha scelto Fermo proprio per la sua posizione centrale in Italia, in un’area che si è sempre distinta nella produzione di eccellenza in ambito agricolo per entrambi i settori. Almeno 100 gli espositori, tutti di altissimo profilo, in un percorso che vuole essere però anche di informazione e formazione per gli addetti della filiera. Numerosi, infatti, nei tre giorni della manifestazione, sono i convegni e gli incontri tecnici che si susseguiranno nell’area espositiva.

Come ricordato dall’on Paolo Petrini, le fiere sono anche un momento per saggiare il mercato e il suo stato di salute. E questa di Fermo si confronta con un mercato,  che almeno nel caso dell’olio, viene soprattutto subito dall’intera filiera, che ancora troppo frammentata spesso non riesce ad affrontarlo nella maniera più idonea.

Come sottolineato da Paolo Sandali, Direttore Generale di Unaprol, l’olivicoltura italiana è infatti ancora caratterizzata per la maggior parte da oliveti di tipo tradizionale, contraddistinti da alti costi di produzione,  scarsa produttività, marcata alternanza di produzione e difficile adattabilità alla meccanizzazione. Innovare diventa quindi elemento fondamentale se si vuole mantenere l’olio di oliva italiano competitivo sul mercato nazionale ed internazionale.

A tal fine, in collaborazione con il Mipaaf,  il consorzio Unaprol è riuscito nell’ultimo triennio a far convogliare  oltre un milione di euro di fondi comunitari verso la ricerca scientifica nel settore oleario che,  affidata alle principali università italiane, si è concentrata nell’ambito del rinnovo dei sistemi produttivi, nella riduzione dell’impatto ambientale, anche grazie alla valorizzazione dei sottoprodotti, nell’individuazione di tecniche che permettano il miglioramento della qualità degli oli,  e nella creazione di un database che metta a disposizione dei Nuclei Antisofisticazione le caratteristiche organolettiche degli  oli italiani al fine di agevolare tutte le procedure di accertamento a garanzia di produttori e consumatori.

L’obiettivo è quello di aiutare un settore che ha visto negli ultimi anni il nostro Paese perdere grandi marchi –  l’ultimo in ordine di tempo  il marchio Sagra venduto ai cinesi – e combattere continuamente per difendere il “made in Italy” da frodi e contraffazioni sia in Italia che all’estero. A tal fine, l’on. Colomba Mongiello, vicepresidente della Commissione parlamentare d’inchiesta anti contraffazione, ha annunciato la presentazione di una mozione con la quale chiede al Governo 90 milioni di euro in tre anni per attività di valorizzazione dell’Olio Extra Vergine di Oliva (EVO).

“I 90 milioni – ha detto la Mongiello – serviranno per finanziare azioni di divulgazione volte a favorire la conoscenza delle proprietà nutrizionali e salutistiche degli oli extra vergine di qualità soprattutto sui mercati esteri. Potrebbero rappresentare un’opportunità per stimolare la domanda dei nostri migliori oli EVO e riaccendere l’economia dei territori italiani dopo quest’annata difficile”.

In conclusione l’on. Mongiello ha ricordato l’importanza di sostenere le nostre produzioni tipiche sui mercati internazionali, sottolineando come nella prossima definizione dell’accordo TTIP  è indispensabile che sia garantito il rispetto delle indicazioni geografiche a tutela del prodotto italiano. Per quanto riguarda in particolare l’olio, secondo la parlamentare PD “l’aumento del consumo dei nostri oli di qualità finirà per stimolare la domanda di tecnologia olearia di avanguardia. I due settori sono strettamente collegati e per questo vanno sostenuti”.

Autore

  • Roberto Ambrogi

    Giornalista professionista, specializzato nel settore economico-finanziario con pluridecennale esperienza maturata attraverso tutti i tipi di media (agenzie di stampa, quotidiani e periodici, radio, tv e web). Esperto di comunicazione, effettuata in vari settori economici (per conto di società finanziarie, industrie agroalimentari, aziende commerciali e turistiche) e politici (Responsabile rapporti con la Stampa di Partiti e Gruppi Parlamentari). Attualmente Presidente di ARGA Lazio (Gruppo di specializzazione dell'Associazione Stampa Romana) e Vicepresidente di UNARGA (l'Unione delle varie ARGA regionali), Tesoriere del Gruppo Romano Corrispondenti e del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati.

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