Viaggio dentro Roma: il Municipio VIII Appia Antica
La nostra indagine sulla Capitale continua e questa volta Viaggio dentro Roma ci porta a scoprire la parte Sud; il Municipio VIII Roma Appia Antica grande come Biella, popoloso come Ferrara
Roma ha un territorio enorme, 1.287 Kmq, ed è grande quanto la somma di otto città italiane: come se Milano, Bologna, Torino, Genova, Napoli, Palermo, Catania, Firenze fossero raggruppate insieme; per intenderci è sette volte più estesa di Milano. Numeri che già da soli fanno capire le peculiarità della città e le complessità che ne derivano per amministrala. Ogni Municipio in cui è suddivisa è esteso come una media città italiana e il Municipio VIII, 47,16 kmq, undicesimo in una eventuale classifica, è paragonabile a un capoluogo come Biella.
Anche per popolazione i quindici municipi romani sono equiparabili a molti grandi comuni italiani. L’VIII ha circa 130.000 abitanti, ultimo tra tutti ma comunque paragonabile a una città come Ferrara. La sua densità abitativa è di circa 2.800 abitanti per kmq, sesto in graduatoria. Dati che ci fanno capire l’importanza di una istituzione di prossimità come i Municipi.
Il Municipio VIII è la porta ideale che ci fa entrare a Romasud, tutto attaccato, quasi una definizione antropologica, una sorta di dicotomia con i quartieri di Romanord, uno stereotipo in uso in città, un modo di dire per lo più scherzoso ma che talvolta fa trapelare un pizzico di classismo. È il Municipio che si identifica con l’Ostiense e la Garbatella, zone di antica presenza popolare, oggi molto frequentate dalla movida romana e conosciute anche fuori dalla Capitale.
Naturalmente è molto di più. Un territorio piuttosto disomogeneo, diviso sostanzialmente in due parti, una intensamente urbanizzata, dall’Ostiense fino a Grottaperfetta, un’altra tra Appia Antica e Appia Nuova caratterizzata dalla presenza del grande Parco Naturale Regionale dell’Appia Antica e una porzione fuori GRA che comprende Fioranello e arriva fino al confine con Santa Maria delle Mole a ridosso di Ciampino.
E’ il Municipio del Gazometro, del complesso dell’ex Fiera di Roma, della piscina realizzata per i Mondiali di nuoto 2009 inutilizzata da allora e da altre infrastrutture produttive e commerciali in disuso o parzialmente usufruite. Ci sono anche tre sedi accademiche: l’Università Roma Tre, l’Università degli Studi Internazionali di Roma e il campus di Roma della Nuova Accademia di Belle Arti.
L’ottavo Municipio ha circa 1.950.000 mq di verde urbano, nono in una relativa classifica con gli altri. Comprende – come accennato prima – buona parte del Parco Naturale Regionale dell’Appia Antica, il parco della Caffarella, la tenuta di Tor Marancia e altri parchi e giardini più piccoli come il parco della Biodiversità, il parco Sbragia e Salerno, il parco Falcone e Borsellino e altri; ha inoltre una discreta quantità di alberatura stradale, circa 260.000 mq, che lo pone al settimo posto in un confronto cittadino tra municipi per questo aspetto.
Politicamente il Municipio VIII si può considerare una roccaforte del centrosinistra. Nelle sette elezioni dirette svolte, dalle prime del 1997 ad oggi, per sei volte ha vinto la coalizione di sinistra tranne che nel 2016 quando ha prevalso il M5S, che però ha governato solo per circa metà consigliatura perché poi il municipio è stato commissariato. Nel 2018 ha vinto di nuovo il centrosinistra proprio con Amedeo Ciaccheri, il presidente attuale, che si è confermato nelle elezioni del 2021.
Amedeo Ciaccheri è giovane (33 anni) ma ha già alle spalle una notevole esperienza politica. Nata sui banchi del liceo classico Socrate e sviluppata negli anni universitari alla facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza. Ma è alla attività nel suo quartiere, la Garbatella, dove è nato, cresciuto e ancora residente, che deve la maturazione politica. Poi le tappe istituzionali; nel 2013 la prima elezione in Municipio nella lista di Sinistra Ecologia e Libertà, quando risulta il candidato più votato; è eletto anche nel 2016 in una coalizione civica; poi nel 2018, dopo aver vinto le primarie del centrosinistra, vince anche le elezioni e diventa presidente del Municipio. Nelle amministrative del 2021 si afferma al ballottaggio con oltre il 70% dei voti e oggi guida l’esperienza più a sinistra della città.
Il presidente ha molti impegni quotidiani da assolvere e le giornate sono piene: non è facile trovare il tempo per il nostro colloquio ma poi la voglia di comunicare prevale. È pomeriggio ma il Municipio è ancora attivo, c’è un discreto via vai. Siamo arrivati in anticipo e bisogna aspettare, la sala d’attesa è un paio di poltroncine sistemate in un largo corridoio, un tavolinetto, qualche pianta da terra. Dopo poco entriamo nella stanza del presidente. È vissuta. Alle pareti con la foto del presidente Mattarella, qualche quadro, locandine e stampe, su un mobiletto libri e opuscoli accatastati così come dentro una libreria, la scrivania è piena di carte, fogli e oggetti che la personalizzano; su una poltrona un casco e un giubbotto, tracce di mobilità veloce; un tavolo riunione la riempie per metà, da una grande vetrata entra una bella luce, una rigogliosa pianta di beaucarnea mostra di stare a proprio agio. Cominciamo il nostro colloquio però, ché siamo già lunghi!
- Nonostante la giovane età lei è in politica da tanto tempo e da parecchio della politica si ha una concezione piuttosto negativa. Per lei cos’è?
«Beh, è impegnarsi per il bene comune. Io ho cominciato a fare politica da giovanissimo al tempo del movimento studentesco in questo territorio e ho avuto la fortuna di potermi occupare anche di iniziative di ambito nazionale e internazionale sono stato attivo nel campo del sociale sul territorio del nostro municipio e della città con la volontà di contribuire allo sviluppo di progetti per il miglioramento delle condizioni di vita materiali dei miei concittadini e la qualità della vita del nostro territorio».
- Passione, quindi, nata in età giovanile ma a un certo punto diventa anche mestiere, professione?
«Spero che in questi anni, i risultati di questi anni, abbiano dimostrato le nostre competenze per migliorare le condizioni materiali dei cittadini attraverso l’amministrazione dei servizi di cui municipio e città hanno bisogno, per questo abbiamo sempre cercato la verifica della nostra comunità».
- Vincere le elezioni non è mai facile poi riconfermarsi lo è anche di più perché diventa anche un giudizio su quello che si è fatto, lei poi è stato il presidente più votato nell’ultima tornata elettorale c’è una soddisfazione diversa?
«Si c’è una soddisfazione in più perché è vero è anche la possibilità di mettere a verifica il lavoro che si è condotto. Sono stati anni difficili per la nostra città prima condizionati dal covid 19 e oggi funestati dalla guerra in Europa. Anni di grande impegno innanzitutto per riavvicinare le istituzioni alle persone, dopo un breve, fortunatamente breve, periodo di impasse – con una punta polemica – Questo è un Municipio che è stato anche a lungo commissariato per una prematura conclusione dell’esperienza del M5S e c’è stata una disaffezione, un allontanamento dalla politica territoriale e dall’amministrazione. La riconferma anche con un risultato importante è stato sicuramente un sostegno al modello di gestione che ho voluto intraprendere nel corso di questi anni e su cui abbiamo fatto bene a scommettere».
Il presidente ci introduce così nel nostro colloquio.
- Il suo Municipio, a torto o a ragione, viene identificato con la Garbatella e l’Ostiense, quartieri di tradizione popolare, zone molto frequentate dalla movida cittadina e conosciute anche oltre la città. Naturalmente c’è molto altro, si sente una responsabilità in più a governare un territorio così?
«Questo è anche il Municipio delle Fosse Ardeatine, dell’Appia Antica, della battaglia della Montagnola, è il Municipio dei lotti di Tor Marancia – e prosegue – e sì, è un onore e un grande piacere poter rappresentare dei luoghi e delle storie che hanno un’importanza così rilevante nella storia della nostra città e del mondo intero».
Lo sguardo di Ciaccheri ha una visione lontana ma entriamo nello specifico.
- Roma è una città enorme e il suo Municipio è paragonabile a Biella per estensione e a Ferrara per popolazione, numeri e dimensioni da grande città che a volte vengono sottovalutati e che richiedono impegno da parte di chi l’amministra ma anche mezzi adeguati. Ci sono?
«Siamo in un momento di transizione. Siamo di fronte a una grande sfida. Nei prossimi anni c’è la necessità che Roma, forse l’unica vera metropoli che abbiamo in Italia, investa su un processo di autonomia delle istituzioni di prossimità e venga dotata di una legislazione decentrata che permetta ai Municipi di essere appieno responsabili delle politiche sul territorio– poi precisa – Non è da sottovalutare però il fatto che di fronte a un processo di decentramento Roma oggi ha anche un’altra necessità, ricevere dal governo nazionale un nuovo statuto che gli permetta di avere risorse e poteri che oggi invece sono distribuiti tra tanti enti – e prosegue – La fase di transizione che abbiamo di fronte gli occhi è condizionata dal clima di emergenza che stiamo vivendo sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista economico ma contiamo sul fatto che la ripresa venga instradata in nuove opportunità per il territorio – poi entra nel suo specifico – Alcune le stiamo già mettendo in campo partecipando ai bandi del governo per lo sviluppo delle aree metropolitane – elenca – Abbiamo vinto un progetto per la rigenerazione dell’ex caserma di via Porto Fluviale per 10 milioni di euro, abbiamo candidato gli spazi di via Ostiense 122, un piccolo palazzetto, per farli diventare un centro culturale, una biblioteca, trasformazioni urbanistiche importanti che impatteranno sul territorio, vogliamo finalmente, dopo tanti anni, definire e concludere l’ex Fiera di Roma, i mercati generali – e conclude – Cioè ci sono delle grandi trasformazioni della città che devono avere una ricaduta positiva sul territorio, non solamente a livello cittadino ma per quanto impatta sulla vita dei quartiere dentro cui si inseriscono».
Il presidente Ciaccheri parla con speditezza e mettendo insieme questioni generali e locali. Proseguiamo.
- Roma è la città più verde d’Europa il vostro Municipio ha due importantissime aree protette, il Parco della Caffarella e la Tenuta di Tor Marancia, porzioni del più grande Parco dell’Appia Antica. Quali sono le condizioni di queste due aree?
«Non sono di nostra stretta competenza però in questo territorio c’è una grande opportunità rappresentata dal progetto del Parco di Tor Marancia che è funzionale a costruire un ecosistema collegato con il Parco della Caffarella e quel luogo straordinario che è il Parco dell’Appia Antica. C’è una vertenza da parte del Municipio perché vengano finalmente finalizzati i lavori di realizzazione del Parco di Tor Marancia perché permetterebbe di vedere concluso un processo e avere un sistema di comunicazione di queste aree ambientali in modo da dare a Roma il più grande parco urbano a livello continentale».
- Ci sono anche diversi parchi, giardini più piccoli e aree verdi sotto i 20.000 mq che ora avrete in carico e che costituiscono una ricchezza ambientale e sociale. Qual è il loro stato e cosa vi proponete di fare?
«Ci proponiamo di partecipare a questa grande operazione di decentramento delle risorse e delle competenze che è stata avviata dall’assessore al decentramento Catarci e all’assessora all’ambiente Sabrina Alfonsi e progressivamente prendere in carico questi giardini chiedendo le risorse economiche e umane necessarie per una corretta manutenzione di queste aree – precisa – C’è un programma di lavoro condiviso con l’amministrazione centrale e un dinamismo da parte della comunità territoriale che già si prende cura di tante aree del territorio – continua con un po’ di orgoglio – Noi siamo il Municipio dove forse si è più promosso il progetto degli orti urbani in città, abbiamo otto orti urbani che sono gestiti da cittadini dei nostri quartieri che si prendono cura di questi spazi garantendone la fruibilità pubblica, la tutela ambientale e facendoli diventare luoghi di socializzazione – e prosegue – E’ quello che dobbiamo fare su tutto il patrimonio urbano verde cioè non solo tutela ma anche diritto alla salute e all’ambiente in una chiave sociale perché questi parchi devono essere attraversati dalle persone e quindi devono essere infrastrutturati per renderli luoghi di aggregazione naturale dentro la città».
Il nostro interlocutore parla con trasporto ma mantenendo una freddezza che però lascia trasparire conoscenze e passione.
- Rifiuti. Qual è la situazione nel vostro municipio?
«La situazione è ancora molto difficile – ammette – E’ stato importante che uno dei primi gesti che abbia fatto il sindaco Gualtieri sia stato quello di intervenire proprio nell’VIII Municipio in Circonvallazione Ostiense – e ci dà una notizia – Nel corso delle prossime settimane sostituiremo almeno il 60% dei cassonetti stradali sul nostro territorio – e prosegue – Nei nostri quartieri stiamo portando avanti la raccolta differenziata ma è ancora una situazione difficile perché c’è un arretrato di anni – e puntualizza – Io negli anni passati, con la precedente amministrazione, ho organizzato delle vere e proprie manifestazioni pubbliche per richiamare l’amministrazione centrale e AMA a un corretto servizio di raccolta dei rifiuti urbani, su questo c’è ancora molto da fare e la priorità è di tornare a investire sull’ampliamento della raccolta differenziata e garantire che accanto ai cassonetti non ci siano più cumuli di rifiuti che mettono a rischio anche l’immagine e in alcuni casi anche la salubrità della città – e precisa – Qua nell’ottavo municipio possiamo contare su una comunità attiva, per questo ho voluto costituire l’Osservatorio municipale rifiuti zero, un organo istituzionale di condivisione tra amministrazione e cittadinanza sulla raccolta di rifiuti sul territorio, sulle buone pratiche, sulle criticità e le emergenze».
- In alcuni municipi si sono riscontrate delle difficoltà nella raccolta porta a porta durante questo periodo di pulizia straordinaria da parte dell’AMA per l’emergenza. Da voi ci sono state?
«Sì soprattutto per le utenze non domestiche – e con un contrasto con il passato – Questa è una delle eredità da stigmatizzare e da cambiare nel corso delle prossime settimane è una priorità che è in cima agli intendimenti del sindaco Gualtieri e dell’assessora Alfonsi, un lavoro molto stringente per avere un servizio all’altezza».
- A che punto è il decentramento municipale dell’AMA?
«Dobbiamo aspettare il passaggio chiave in Assemblea Capitolina della riconferma del contratto di servizio con AMA, quella sarà la sede dove formalizzare l’istituzione delle AMA di Municipio strutture decentrate per il rapporto con la cittadinanza e le amministrazioni di prossimità con uffici municipali di scopo che lavorino esattamente su questo tema».
- Il decoro della città è anche le scritte vandaliche e le tag non rimosse sui muri, le erbe spontanee che crescono ovunque e non vengono sfalciate, marciapiedi e strade non spazzate. State facendo qualcosa per cambiare questa situazione?
«Mi sto occupando direttamente, insieme con i miei colleghi di municipio, di sopperire a un ritardo che la nuova amministrazione centrale ha riscontrato appena insediata – e qui la vena polemica è più accesa – Un ritardo importante sull’appalto generale del sistema di diserbo stradale che prima era affidato a AMA che è stato colpevolmente interrotto sottraendolo da quel contratto di servizio e bloccando una procedura senza avere la soluzione, scaricando sui municipi una responsabilità di Roma Capitale – precisa – Per sopperire sul breve a questa esigenza nell’ultima finestra di bilancio il Sindaco e l’Assemblea Capitolina sono state utilizzate risorse che erano indirizzate a altri servizi così da permetterci di avere un appalto sul diserbo stradale funzionante».
- Decoro è pure la rimozione dei tronconi degli alberi capitozzati e la loro sostituzione che aiuterebbe anche la riforestazione urbana …
«Beh in città ne vediamo tanti ma noi in questo municipio nel corso di questi anni abbiamo fatto un lavoro di sostituzione delle alberature imponente, abbiamo ripiantumato centinaia e centinaia di piante sugli assi stradali e migliaia di piante – ci dice il presidente lasciando trasparire una certa soddisfazione – L’abbiamo fatto non solo con risorse dell’amministrazione ma anche collaborando con società private e con protocolli d’intesa per l’utilizzo dei crediti di CO2 per piantumare migliaia di piante nei parchi e nelle aree verdi – e elenca alcuni dei casi – via Ambrosini, via Odescalchi, via di Tor Marancia sono state vie che hanno visto una completa rigenerazione dal punto di vista del verde stradale, via Alessandro Severo con un’operazione contestuale e integrale di sostituzione dei tronconi degli alberi abbattuti e ripiantumazione di nuove alberature – e ci rivela – Abbiamo un programma che continuerà rispettando le finestre temporali permesse dal regolamento del verde per i tempi naturali di attecchimento delle piante e quindi continueremo a piantumare rispettando i cicli naturali del verde – e qui la soddisfazione è ancora più evidente – Ci tengo a sottolineare che siamo stati l’unico Municipio in cui sono state adottate linee guide di livello europeo per le norme di potatura che vengono annesse ai contratti e abbiamo inviato questa proposta anche all’assessorato comunale – e conclude – Le utilizziamo anche per i frequenti interventi fatti con il Dipartimento Ambiente comunale per potare le piante che dopo tanti anni senza cure sono diventate pericolose cercando i modi più rispettosi per le piante e che evitino capitozzature brutali e facendo in modo che la pianta non prenda una crescita sbagliata».
Siamo lunghi. Concludiamo. Il tempo è volato via veloce ma altri impegni per il presidente sono al di là della porta. Salutiamo, ringraziamo l‘efficace staff che ci ha aiutato e ci diamo un prossimo appuntamento.
- Ci vediamo, facciamo tra sei mesi, per una verifica?
«Certo. Quando vuole».