Un olio che unisce
A Cerveteri il 2 e il 3 dicembre è tornata la festa dell’olio nuovo. Tante le iniziative in programma, anche culturali e didattiche, organizzate dal Comune con la neo costituita Associazione di produttori Olio EVO e i Lions Club locali.
di Barbara Civinini
Nonostante l’estate siccitosa, che ha messo a dura prova gli oliveti italiani, la caparbietà e soprattutto l’antica sapienza degli agricoltori ceretani ha consentito un’eccellente produzione di olio extra vergine di oliva. Un risultato che la comunità ha festeggiato, come tutti gli anni, in Piazza Santa Maria, nel cuore del centro storico, davanti al Museo Nazionale Cerite. Due giorni ricchi di eventi, non solo agricoli e gastronomici, organizzati dall’Assessorato all’Agricoltura, insieme all’Associazione Cerveteri Olio EVO di recente costituzione, la Pro Loco, i Lions Club Cerveteri-Ladispoli e il Club Vecchi 4 Tempi, che per l’occasione ha allestito una bella esposizione d’auto d’epoca.
“Si tratta di un appuntamento diventato ormai tradizionale nella nostra città e un’ottima occasione per promuovere le eccellenze e le tipicità del nostro territori – afferma l’assessore all’Agricoltura, Riccardo Ferri – Cittadini e turisti sono invitati a degustare i migliori prodotti delle nostre terre e a visitare le bellezze archeologiche della nostra città”. Sabato dopo una conferenza prettamente tecnica per gli addetti ai lavori, l’azienda Agricola Il Fuco e L’Operaia ha fatto il punto della situazione sulle importanti sinergie che legano apicoltura e olivicoltura nella terra degli etruschi. Domenica, invece, Paola Fioravanti, Presidente dell’Unione Mediterranea degli assaggiatori oli (UMAO) ha tenuto una conferenza sul frantoiano come figura centrale per la qualità dell’extra vergine.
Secondo il presidente dell’associazione EVO, Luciano Pietroforte, la qualità dell’olio cerite è andata aumentando nel tempo e adesso sono buoni tutti glli oli EVO prodotti, anche se in misura diversa. Particolarmente interessante, la mostra fotografica delle erbe spontanee del territorio Ceretano-Sabatino, a cura del Gruppo Ecologico Micologico Alto Lazio (GEMAL).
Inoltre gli allievi della scuola primaria e secondaria hanno messo a dura prova le loro abilità fotografiche per partecipare al concorso indetto dal locale Lions Club in collaborazione con l’associazione EVO sul tema: “La nostra terra … le olive, l’olio d’oliva e la 9° festa dell’olio d’oliva di Cerveteri”. E dato che non si vive di solo pane, come dice l’antico detto polare, nella giornata di domenica – la prima del mese – è stato possibile visitare gratuitamente, con tanto di accompagnatori Artemide, la Necropoli della Banditaccia, e la prestigiosa mostra archeologica allestita negli spazi di Casa Grifoni, nel cuore della cittadina, “Il Patrimonio ritrovato a Cerveteri. I predatori dell’arte e le storie del recupero”.
La scelta di Cerveteri, per la terza edizione della mostra, ha un significato specifico, se consideriamo l’entità degli scavi clandestini che in passato hanno interessato le necropoli e i santuari di questa terra etrusca. Il tema dell’esposizione, infatti, riguarda il patrimonio archeologico disperso, a causa degli scavi di frodo, perpetrati fin dagli anni Sessanta del secolo scorso sul territorio italiano e recuperato con una difficile attività d’investigazione internazionale che ha portato, nel 1995, alla confisca di oltre 3000 reperti archeologici nascosti nel porto franco di Ginevra, in Svizzera. Il catalogo della mostra è edito da Cangemi.